Pellegrinaggio Santiago de Compostela 6-14 luglio 2013
Riflessioni (di Pierluigi Farina pellegrino)
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Cammino di Santiago, cammino della vita,
“Non sei tu che entri nel cammino…. è il cammino che entra in te”
E’ con queste parole che siamo partiti il 06 luglio 2013, da Alviano alla volta di Santiago de Compostela, il sottoscritto Pierluigi Farina, Giuseppe P. – Marco A. – Paola C. – Paola R. – e Benedetta R. Premetto che io ed alcuni del gruppo venivamo già da un pellegrinaggio molto importante per la nostra comunità, Alviano – Roma svoltosi dal 23 al 29 giugno 2013, organizzato dal Rione San Francesco, la Fondazione “Cammino della Luce” con sede in Amelia, patrocinata dal Comune di Alviano, esperienza bellissima, emozionante, splendida e meravigliosa, percorso attraverso la via Amerina, con arrivo in San Pietro, come potete bene immaginare piena di avvenimenti storici molto importanti ed interessanti, per un totale di circa 150 Km, quindi molto impegnativo, comunque avevamo acquisito una adeguata preparazione per affrontare il pellegrinaggio per eccellenza, il cammino di Santiago. Il nostro cammino prevedeva 6 tappe a partire da Samos sino a Santiago de Compostela, per un totale di circa 150 km. Ogni giorno abbiamo percorso circa 25 – 35 km a seconda della difficoltà del percorso. La cosa positiva del cammino è scoprire le proprie difficoltà e i propri limiti fisici legati alla fatica di dover compiere ogni giorno molti km, ma non solo: nel cammino si vive la bellezza del camminare fianco a fianco di altri pellegrini che si sono messi in gioco per giungere sino a Santiago e pregare sulla tomba dell’Apostolo Giacomo. Quello che più mi ha colpito è stato constatare come questo lungo Cammino, con qualsiasi motivazione ognuno di noi l’abbia intrapreso, giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, ha saputo avvolgerci e immergerci in quella sua atmosfera così particolare, legandoci a sé attraverso forti emozioni e ricordi che difficilmente si potranno dimenticare.
Mi fa piacere condividere con voi alcune riflessioni che ho fatto durante il percorso, partendo dalla parola per eccellenza…il cammino:
– Cammino… come abbandono delle comodità: l’orologio, la tv, il computer, il dormire in comodi letti, la
lavatrice… e altri oggetti superflui che utilizziamo quotidianamente;
– Cammino… come scelta d’ascolto interiore, durante i momenti di silenzio vissuti nelle chiese…altri luoghi
Santi o lungo il percorso;
– Cammino… come cucinare e mangiare insieme, con strumenti di fortuna per fare delle pietanze semplici
e rifocillarci dopo le molte ore del cammino (6 – 7 a volte anche di più, al giorno);
– Cammino… come il silenzio prima dell’alba, dove solamente i passi dei tuoi compagni di viaggio
risuonavano nel silenzio e dove la fioca luce delle torce illuminava il procedere dei nostri passi, rendendoci
e sentendoci veramente un tutt’uno col Creato;
– Cammino… come le frecce gialle e i cippi chilometrici, simboli e guida sul tracciato, che sagge mani
hanno disegnato per facilitare il procedere millenario dei tanti pellegrini;
– Cammino… come la sveglia, ad ore inconsuete (5..6..del mattino) per percorrere al fresco i primi Km così
da evitare il cocente sole spagnolo;
– Cammino… come la Messa quotidiana, che ci ha dato la forza spirituale necessaria per ricaricarci e
continuare a camminare;
– Cammino… come lo zaino, che abbiamo portato sulle spalle (8…9 Kg) e che con l’andare del tempo si è
fatto più pesante e ci segnava le spalle;
– Cammino… come il bucato, che a volte facevamo alle fontane per lavare i nostri vestiti sporchi di polvere
e di sudore così da renderli puliti e pronti per il giorno seguente;
– Cammino… come avere cura dei nostri piedi, ungendoli almeno due volte al giorno con creme e oli
rinfrescanti, per proteggerli da piaghe e vesciche;
– Cammino… come le scarpe, che ogni sera si pulivano con cura, renderle efficienti il più possibile, pronte
per il giorno successivo,erano le nostre ruote;
– Cammino… come il canto e la preghiera, che nei momenti di sconforto,devo dire molto raramente, ci
ridava energia;
– Cammino…come l’incenso del Botafumeiro, che durante la messa del pellegrino, spargendo l’incenso, ha
portato in cielo le nostre preghiere;
– Cammino… come gioia di un faticoso arrivo, sotto il sole, sulla piazza della Cattedrale, come mettersi in
fila con molti altri pellegrini per passare dalla Porta Santa, salire ad abbracciare San Giacomo e
sussurrargli all’orecchio l’antica frase “Amico mio ricordami a Dio”, riponendo in lui le gioie e le fatiche del
cammino, per poi scendere e pregare sulla sua tomba;
– Cammino… come la conchiglia, che rappresenta la fatica e la gioia di aver raggiunto la meta e lo stimolo
per cercare altre mete da raggiungere;
– Cammino…come la Credenziale, guardata con compiacimento ogni volta che veniva sottoposta a una
nuova timbratura e riposta con attenzione nella sua custodia in attesa del prossimo sello, è il documento
ufficiale che consente, se regolarmente vidimato, di essere ospiti con pochi Euro, presso le numerose
strutture che si trovano lungo il percorso;
– Cammino…come la Compostela…che dopo la piacevole fatica effettuata per tutto il percorso, rappresenta il documento che comprova l’ effettuazione del pellegrinaggio, viene consegnata dall’ Officina del Peregrino di Santiago su presentazione delle Credenziale debitamente timbrata nei luoghi di sosta, e come dei bambini che aspettano la pagella alla fine dell’anno scolastico, anche noi abbiamo atteso con apprensione che l’incaricato dell’Ufficio dei Pellegrini ci rilasciasse il diploma…che ti fa dire: ”ce l’ho fatta anch’io”; …siamo poi scesi in strada come dei ragazzini trionfanti e orgogliosi con le nostre Compostele, facendo di tutto affinchè i passanti la vedessero….che altro dire… personalmente è da tanto tempo che non sono più un ragazzino!!
Come avete potuto leggere, il nostro cammino è stato lungo e faticoso ma ci ha portato a riscoprire la dimensione comunitaria della vita badando al passo del fratello che abbiamo accanto, perché solo così si può percorrere un cammino insieme, raggiungendo ogni meta che il Signore ci pone innanzi lungo la strada della vita.
Durante il cammino parli molto, fai progetti, condividi pensieri ma fai anche molto silenzio, silenzio per pensare, per superare le fatiche, silenzio che si fa preghiera, dialogo con quel Dio che ti trovi accanto, quel Dio a cui affidi tutte le persone che ti stai portando nel cuore, quel Dio a cui chiedi:”Signore cosa vuoi che io faccia???” Così senza accorgerci, all’arrivo, davanti al Portico della Gloria, in quella grande Cattedrale, esteticamente non tanto bella, ma che ti ha spinto a camminare fin lì, mano nella mano, per dire il nostro infinito grazie per il nostro cammino, ci siamo resi conto che i nostri occhi erano stati “purificati “ facendoci guardare alle cose e a quanti abbiamo incontrato, ogni giorno sempre più, in un modo del tutto nuovo e diverso rispetto a quando siamo partiti.
Solo allora, finalmente “il Cammino“ ci ha svelato il suo importante segreto: Averci permesso di riscoprire una vita semplice ormai dimenticata, fatta di piccole cose, di piccoli gesti che ci hanno fatto avvicinare, con attenzione, agli altri con una naturalezza e una disponibilità che avevamo perso nel nostro quotidiano normale. Per questo lo stupore che abbiamo provato di fronte a tale scoperta, ritornando a casa, non deve farci dire che:”abbiamo vissuto una esperienza da sogno, con gioia, abbiamo avuto la possibilità di vivere il sogno di una vita possibile“…forse auspicabile. Questo è il messaggio che “il Cammino” ci dona e che dovremmo sforzarci di vivere tra le pareti della nostra quotidianità.
E’ doveroso concludere questa mia riflessione con dei ringraziamenti, un grazie a tutto il gruppo di cammino, un particolare grazie a Giancarlo Guerrini, Presidente della Fondazione “Cammino della Luce” di Amelia, che con il suo apporto ci ha permesso di fare questa esperienza, nostro formidabile organizzatore di tutte le iniziative, ci ha fatto sempre trovare a nostro agio, per la sua inesauribile disponibilità, per il suo impegno quotidiano al nostro servizio e per averci sempre sostenuto e assecondato in tutte le nostre richieste…. ringrazio voi amici, di aver potuto condividere questa meravigliosa esperienza…
a te Giuseppe il “buontempone” del gruppo… determinato…simpatico e sempre pronto a sdrammatizzare le difficoltà con la tua fantasia e sempre pronto a dare il tuo aiuto e il tuo conforto, nei momenti difficili ,se mai ci fossero stati… il pellegrino per eccellenza.
a te Marco “esploratore” del gruppo…arrivavi in silenzio da dietro di noi, salutavi con il classico…”buen camino peregrinos” ti incamminavi per poi aspettarci e sorprenderci con la tua macchina fotografica, magnifico il tuo servizio fotografico rimarrà per sempre nei nostri archivi…. per le serate, che nonostante la stanchezza, riuscivi a farci ridere con il tuo senso dell’umorismo …con la tua fantasia… con la tua simpatia e con la tua brillante e inesauribile vitalità.
a te Paola C. decisa e determinata…, grinta da vendere, nel tuo cammino non ricordo mai di averti visto in difficoltà, forte spirito agonistico che riuscivi a trasmettere a tutti noi, simpatica cordiale sempre… grande amica mia.
a te Paola R. “chiacchierona” del gruppo, (scherzo naturalmente), che tra una sigaretta e un caffè, a volte rimanevi indietro, ma con decisione e determinazione rientravi, ricordo la prima tappa di come camminavi gli ultimi Km, quando ti vidi attraversare il ponte di Portomarin non riuscivo a capire se piangevi o ridevi, per quanto eri stanca…il mattino successivo sei stata la prima pronta a partire…brava grande carattere.
a te Benedetta la più giovane del gruppo…che dire semplicemente fantastica , grinta da vendere anche tu, ti prendevamo come esempio quando si attraversavano momenti di stanchezza, ci mettevamo alla tua ruota e ne venivamo fuori, altissimo spirito di gruppo…brava e determinata.
a te Don Antonino, parroco di Penna in Teverina….un immenso grazie per averci onorato con la tua presenza, motivo di orgoglio è stato l’aver assistito nella Cattedrale di Santiago alla cerimonia del tuo 40° anno di Sacerdozio, auguri Don Antonino, per tanti e tanti altri anni di Sacerdozio.
In ultimo, ma non meno importati, un grazie e un abbraccio grandissimo anche al resto del gruppo, che si trovava già sul cammino da alcuni giorni prima di noi,è stato un piacere immenso conoscervi…
a te Silvia sempre sorridente meravigliosa creatura.
a te Elisa sempre attiva e sempre pronta ad ascoltare gli altri.
a te Gino e Anna, toscani doc, nonostante qualche acciacchetto e qualche annetto ogni mattina iniziavate il vostro cammino.
a te Fabio e Bice coppia splendida, sempre pronti allo scherzo con la battuta a portata di mano.
Grazie al Signore e a San Giacomo per quest’esperienza meravigliosa e profonda: sono sicuro che ritorneremo tutti insieme sul cammino di Santiago!!!!
Alviano 31 luglio 2013 Pierluigi Farina