La richiesta del riconoscimento (onlus) è ancora in esame
presso la direzione regionale dell’Umbria dell’ufficio delle entrate.
COSTITUZIONE
Repertorio n.23605 Raccolta n.9425
Atto Costitutivo
REPUBBLICA ITALIANA
L’anno duemilacinque, il giorno ventidue del mese di dicembre 22\12\2005
In Orte, Via Carlo Alberto dalla Chiesa snc
Avanti a me Lauretta Casadei, Notaio in Orte, con studio in Via Carlo Alberto dalla Chiesa snc, iscritto nel Collegio dei Distretti Notarili Riuniti di Viterbo e Rieti, assistita dal le testimoni, aventi i requisiti di legge, come mi dichiarano le signore:
BRUGNOLINI AMBRA, nata a Orte il 12 maggio 1956, impiegata, ivi residente, Via della Vittoria n.4
MEDICI FEDERICA, nata a Viterbo il 22 ottobre 1973, impiegata, residente in Orte via Firenze n.5
SONO PRESENTI
GUERRINI GIANCARLO, nato ad Amelia il 21 settembre 1949, residente ad Amelia Via della Repubblica n. 34, codice fiscale dichiarato GRR GCR 49P21 A262D
PERNAZZA GIAN LUCA, nato ad Amelia il dì 8 ottobre 1960, residente a Perugia Via Tullio Macoggi n. 10, codice fiscale dichiarato PRN GLC 60R08 A262G,
STAZI NAZZARENO, nato a Gualdo Tadino il 16 luglio 1956, residente a Perugia Via della Vendemmia n.27, codice fiscale dichiarato STZ NZR 56L16 E230D
DURANTI LORENZO, nato a Civitella San Paolo il 22 agosto 1946, residente ad Orte Via dei Gladiatori n. 12, codice fi scale dichiarato DRN LNZ 46M22 C784U
LAUDI PAOLO, nato a Roma il 29 giugno 1957, residente a Penna in Teverina Via Case Sparse n. 106, codice fiscale dichiarato LDA PLA 57H29 H501D
PERNAZZA PAOLO, nato ad Amelia il dì 8 maggio 1961, residente ad Amelia Viale Caduti sul Lavoro n. 32, codice fiscale dichiarato PRN PLA 61E08 A262P
PICIUCCHI ANGELO, nato ad Amelia il 23 agosto 1960, residente ad Amelia Via Primo Maggio n. 6, codice fiscale dichiarato PCC NGL 60M23 A262D
ROSSI LUCIANO, nato ad Amelia il 1° luglio 1956, residente ad Amelia Strada del Palazzone n. 1/B, codice fiscale dichiarato RSS LCN 56L01 A262C
SALOMONI SIRO, nato ad Alviano il 18 marzo 1949, residente ad Amelia Via Carlo Alberto dalla Chiesa n. 9, codice fiscale dichiarato SLM SRI 49C18 A242C.
I predetti comparenti della cui identità personale io Notaio sono certo convengono e stipulano quanto segue.
Art.1) E’ costituita per volontà dei signori Guerrini Giancarlo, Pernazza Gian Luca e Stazi Nazzareno (Fondatori Costituenti) una fondazione denominata “Fondazione per il Cammino della Luce – Itinerario della Via Romea del Corridoio Bizantino e della Via Amerina” – ONLUS-. Sono semplici fondatori i signori Duranti Lorenzo, Laudi Paolo, Pernazza Paolo, Piciucchi Angelo, Rossi Luciano e Salomoni Siro.
Art.2) La fondazione ha sede in Amelia, attualmente in via della Repubblica n.30.
Art.3) La fondazione ha durata illimitata.
Art.4) La fondazione non ha fini di lucro, rientra nella disciplina, definizione e regolamentazione delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui al Decreto Legislativo 4 dicembre 1997 n. 460 e successive modifiche e le sue finalità sono quelle indicate nell’art. 3 dello statuto.
ARTICOLO 3 – SCOPI
La Fondazione opera per favorire la ricerca individuale del benessere interiore, l’elevazione e l’arricchimento sociale sotto il profilo culturale, intellettuale, morale, etico e spirituale.
La Fondazione intende favorire anche lo scambio disinteressato delle esperienze, delle conoscenze e delle opinioni; promuovere l’incontro pacifico tra culture e popoli diversi per l’armonico sviluppo di una coscienza civile universale basata sui principi della comprensione, del rispetto, della tolleranza, della solidarietà, della dignità dell’essere umano e della libera circolazione delle idee.
La Fondazione nell’ambito dell’Unione Europea ricerca altri soggetti pubblici e privati motivati dagli stessi scopi e da gli stessi principi, per cogliere insieme medesimi obiettivi e realizzare progetti comuni, complementari e similari di va lenza internazionale capaci di stimolare interesse, condivisione e partecipazione tra i cittadini di più, ma anche di tutti gli Stati dell’Unione.
La Fondazione inoltre promuove un pellegrinaggio permanente su antichi itinerari che vanno da Aquileia a Roma, con possibilità di raccordo tra Venezia e Ravenna delle due varianti provenienti dal Brennero, per il conseguimento di un triplice obiettivo:
a) religioso e spirituale
riproponendo al tempo attuale il valore del pellegrinaggio
come strumento di ricerca interiore e percorso di conversione nonché testimonianza e comunicazione di Fede, ricerca della Verità e della Luce del mondo alla sua fonte: il pellegrinaggio verso la tomba di S. Pietro e i luoghi di venerazione di tanti altri Martiri e Santi Testimoni della Cristianità e della Fede, verso la Santa Sede della Cattedra Apostolica Romana “Lumen Gentium”;
b) culturale
perché il pellegrinaggio muove verso quella città che nel comune sentire è stata riconosciuta nel tempo come ” Caput Mundi” e ricalca alcune di quelle vetuste strade attraverso le quali si è concretizzata la diffusione della cultura e del diritto romano e sulle quali si è coltivata e trasmessa la fede cristiana, alla riscoperta delle radici comuni e dei va lori autentici che stanno alla base della nostra cultura,
della storia civile e religiosa della nostra Italia e della nostra Europa; perché si svolge su alcune di quelle celebri vie romee ove si è sviluppata nel passato la pratica del pellegrinaggio medie vale e giubilare che ha contribuito a promuovere quell’universalismo cattolico di cui Roma è sempre stata ed è ancora il cuore;
c) formativo e ricreativo
perché l’itinerario tocca o attraversa luoghi e paesaggi di grande bellezza ambientale e naturale, città e borghi di in dubbio valore storico, architettonico, monumentale ed artistico, espressioni di millenarie tradizioni culturali, civili e religiose e consente di accedere a siti di grande richiamo ed interesse universale visitando raccolte d’arte, biblioteche, pinacoteche, archivi, musei, chiese, palazzi, castelli, conventi, monasteri, pievi, ambienti rurali, ecc.; perché ripropone soprattutto il passaggio su antichi traccia ti, le strade sterrate o i tratti di antichi basolati e selciati qua e là affioranti nelle campagne e nei boschi, attraversando guadi di torrenti e ponti millenari; perché consente di usufruire di strutture ricettive confortevoli e attrezzate per lo svago e il tempo libero e di sperimentare il sapore dell’antica ospitalità riservata ai pellegrini in rifugi essenziali o in hospitali di altri tempi, con la possibilità di partecipare ad iniziative e manifestazioni ricreative, d’intrattenimento e di promozione culturale organizzate lungo l’itinerario dalla Fondazione stessa o da altri Enti, Comunità, persone singole e associate; perché invita a riscoprire il gusto del contatto lento e naturale con l’ambiente, le tradizioni e i monumenti, il gusto antico e sempre nuovo del viaggiare a piedi, lo spirito di accoglienza e di solidarietà, il gusto della scoperta di orizzonti nuovi ed il piacevole contatto umano anche multirazziale in un clima tranquillo, sereno, pacifico e non caratterizzato dalla eccessiva competizione.
Con la realizzazione e la cura del pellegrinaggio permanente, la Fondazione intende anche concretizzare e sviluppare un’altra operazione culturale a largo raggio, in cui convogliare ogni sinergia possibile, consistente nella riscoperta gradua le e sistematica dei tracciati originari delle antiche vie interessate al pellegrinaggio romeo e dei loro diverticoli mediante semplici ricerche e ricognizioni scientifiche, semi nari di studio sulle fonti storiche e documentali, sulle emergenze architettoniche e monumentali con specifiche indagini sul territorio, anche di tipo archeologico; la ricostruzione e il recupero dei tratti andati perduti o attualmente ricadenti in aree delimitate sia di proprietà pubblica che privata; la valorizzazione di tutti i luoghi di culto e della memoria storica disseminati lungo gli itinerari, rivolgendo particolare attenzione verso quelli considerati a torto di secondaria importanza ed effettuando il recupero funzionale delle chiese, cappelle e dei vecchi hospitali per i viandanti, le hosterie e le stazioni di posta, i ponti e le altre infrastrutture stradali originarie.
La Fondazione cura anche la realizzazione di rifugi e punti di accoglienza per i pellegrini con la costruzione di nuovi edifici e l’allestimento di campi semplici o attrezzati, l’acquisizione e la gestione diretta di strutture già esistenti, se utile o necessario, ma soprattutto ricercando la collaborazione di altri soggetti che condividano l’iniziati va, Enti pubblici e privati, Parrocchie e Comunità religiose, persone singole o associate, organismi consociati che possono avvalersi anche dal marchio della Fondazione dietro specifica concessione da parte della Fondazione stessa ed i necessari controlli per garantire il richiesto standard di qualità, disposte ad accogliere i pellegrini nelle proprie strutture già destinate all’accoglienza o riadattate a tale uso per l’occorrenza, in regola con le certificazioni ed i requisiti di legge.
La Fondazione stipula anche apposite convenzioni con strutture alberghiere e ricettive di ogni tipo per favorire l’accoglienza dei pellegrini a costi contenuti, con buon livello di prestazioni e fornitura di adeguata qualità di servizi.
La Fondazione esercita e promuove attività di stampa, edizione, pubblicazione, divulgazione e diffusione di libri e riviste, notiziari, guide e monografie, fotografie, poster e manifesti, prodotti audiovisivi, multimediali e filmati sul Cammino della Luce, le città e i luoghi attraversati, opere e monumenti di interesse storico e artistico, siti di interesse archeologico, paesaggistico e ambientale, beni, strumenti ed eventi di carattere etnico, etnografico e di costume, manifestazioni religiose, culturali, politiche e folkloristiche inerenti gli itinerari del pellegrinaggio; sulle esperienze maturate singolarmente o nell’ambito di gruppi, sui programmi proposti e sulle attività realizzate; produzioni musicali e concertistiche, spettacoli teatrali e di intrattenimento a vantaggio dei pellegrini, delle comunità e delle popolazioni che compiono l’accoglienza; edizioni musicali inerenti argomenti religiosi e la pratica del pellegrinaggio.
Altro scopo particolare è l’istituzione e gestione di un Centro di studi storici e di documentazione permanente incentrati preminentemente sulla antica via Amerina e sul cosiddetto Corridoio Bizantino, con proprio marchio registrato il cui facsimile è descritto nel seguente art.26 del presente statuto e copia riprodotta trovasi allegata all’atto costitutivo.
Oltre agli argomenti preminenti di cui sopra, l’attività editoriale e congressuale del Centro studi della Fondazione spazia dalle tematiche più ampie dei processi di formazione del la cultura occidentale ed europea alle problematiche dell’etica, della morale e della politica sociale dei nostri giorni; dagli eventi storici e culturali legati alla prima diffusione del cristianesimo nel Medio Oriente, in Italia ed Europa, alle problematiche e agli attuali aspetti della evangelizzazione del mondo; dalla storia delle migrazioni dei popoli per diverse cause e motivazioni, alla pratica del pellegrinaggio svolto per esigenze religiose e spirituali attraverso percorsi ideali e itinerari veri e propri, antichi e moderni, in tutto il mondo, ma soprattutto in Italia ed Europa sulle cosiddette vie romee.
Sono oggetto particolare di studio e riflessione anche le delicate tematiche inerenti lo spirito ecumenico e l’apertura al dialogo del mondo cristiano con le altre religioni. L’introduzione a tali studi, la guida e l’informazione degli aspetti religiosi, pastorali e spirituali delle attività del la Fondazione sono affidate ai rappresentanti qualificati della Chiesa Cattolica Romana e sono conformi ai suoi indi rizzi.
Per tale ragione l’intera iniziativa si sviluppa su tutto il territorio interessato ed in ogni occasione “in stretto col legamento con le Autorità ecclesiastiche locali cui spetta vigilare su ogni proposta che attiene alla fede e alla sua cura, per evitare in particolare espressioni e iniziative che potrebbero pregiudicare la natura e le finalità di un pellegrinaggio” come espressamente raccomandato nella lettera di apprezzamento inviata da Mons. Giuseppe Betori in data 22 marzo 2005 nella sua funzione di Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, che trovasi allegata in copia conforme all’atto costitutivo.
L’autorità ecclesiastica locale di riferimento per le iniziative generali intraprese dalla Fondazione è il Parroco pro tempore di San Francesco in Amelia, Parrocchia territorialmente competente sulla Sede della Fondazione situata nei lo cali concessi in uso dalla Parrocchia stessa, salvo diverse future disposizioni degli Organi ecclesiali superiori preposti.
Art.5) Il fondo di dotazione della fondazione è attualmente di Euro 2000,00 (duemila euro e zero centesimi) costituito da attrezzature strumentali presenti presso la sede ed il fondo di gestione viene contestualmente costituto con il versamento nella cassa della fondazione di Euro 1000,00 (mille euro e zero centesimi) da parte dei fondatori costituenti.
Art.6) L’amministrazione della fondazione viene demandata al Consiglio di Amministrazione, che viene eletto nelle forme previste dallo statuto, al quale spettano i più ampi poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione.
Art.7) A comporre il primo Consiglio di Amministrazione vengono nominati: Guerrini Giancarlo quale Presidente, Pernazza Paolo quale Vice Presidente e Amministratore Delegato con poteri di ordinaria amministrazione, Pernazza Gian Luca, Stazi Nazzareno, Piciucchi Angelo e Rossi Luciano quali Consiglieri.
I presenti accettano le cariche loro conferite dichiarando di non trovarsi in alcuna delle situazioni di ineleggibilità previste dalla legge.
Il Consiglio di Amministrazione all’uopo riunitosi nomina altresì quale Segretario Generale Salomoni Siro, quale Diretto re del Centro di studi storici e di documentazione permanente Lucci Emilio, quali componenti del Comitato tecnico-scienti fico Benedetti Gabriele, Duranti Lorenzo e Laudi Paolo.
I presenti accettano le cariche loro conferite dichiarando di non trovarsi in alcuna delle situazioni di ineleggibilità previste dalla legge.
Sarà comunicata la nomina nei termini di legge ai signori Lucci Emilio, nato a Penna in Teverina il 6 agosto 1947, ivi residente Via Marconi n. 64, codice fiscale dichiarato LCC MLE 47M06 G432Z e Benedetti Gabriele, nato ad Amelia il 7 aprile 1957, ivi residente Via Enrico Mattei n. 39, codice fi scale dichiarato BND GRL 57D07 A262D, ai fini dell’accettazione.
Art.8) La fondazione è retta dallo statuto predisposto dai comparenti e formato da numero 30 articoli che, firmato dagli stessi si allega al presente atto sotto la lettera “A”.
L’esercizio sociale va dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Il primo esercizio si chiuderà il 31 dicembre 2005.
L’attività si svolge in stretto collegamento con la Chiesa Cattolica Romana, accogliendo l’invito espresso da Mons. Giuseppe Betori Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana nella lettera di apprezzamento inviata in data 22 marzo 2005, che si allega in copia conforme al presente atto sotto la lettera “B”.
Ogni attività della fondazione ed il progetto del pellegrinaggio permanente denominato “Cammino della Luce – Itinerario della Via Romea, del Corridoio Bizantino e della Via Amerina – ONLUS-” vengono contraddistinti da un marchio depositato presso la Camera di Commercio di Terni la cui riproduzione si allega al presente atto sotto la lettera “C”.
La fondazione adotta anche un altro marchio per contraddistinguere l’attività svolta dal Centro di studi storici e di documentazione permanente, istituito e gestito dalla fondazione stessa, sull’argomento specifico della Via Amerina e del Corridoio Bizantino, depositato presso la Camera di Commercio di Terni la cui riproduzione si allega al presente atto sotto la lettera “D”.
9) Le spese del presente atto sono a carico di Guerrini Giancarlo che le assume.
Si richiedono tutte le agevolazioni fiscali vigenti in mate ria ed in particolare le agevolazioni fiscale previste dal D.Lgvo 4 dicembre 1997 n. 460 e successive modificazioni ed integrazioni nonché quelle previste dalla Legge 266/91 e successive modifiche ed integrazioni.
Le parti mi dispensano dalla lettura degli allegati “B”, “C” e “D”, dichiarando di averne esatta conoscenza.
Richiesto io Notaio ho ricevuto il presente atto il quale il quale è da me letto unitamente all’allegato “A”, presenti le testi, ai comparenti che lo approvano.
Consta di quattro scritti da persona di mia fiducia e completati in parte, da me Notaio per dodici facciate e la tredicesima sin qui
F.to Giancarlo Guerrini
Gian Luca Pernazza
Stazi Nazzareno
Duranti Lorenzo
Laudi Paolo
Paolo Pernazza
Angelo Piciucchi
Luciano Rossi
Salomoni Siro
Brugnolini Ambra teste
Federica Medici teste
Lauretta Casadei Notaio
STATUTO
Allegato “A” al n. 9425 di Raccolta
STATUTO
ARTICOLO 1 – COSTITUZIONE E DENOMINAZIONE
E’ costituita una Fondazione denominata “Fondazione per il Cammino della Luce – Itinerario della Via Romea, del Corridoio Bizantino e della Via Amerina” – ONLUS -, con sede in Amelia e durata illimitata. La Fondazione è costituita per iniziativa di Guerrini Giancarlo, Pernazza Gian Luca e Stazi Nazzareno a maturazione di una loro idea nata nel corso di un pellegrinaggio a Santiago de Compostela compiuto nell’agosto del 2002, ma è aperta alla partecipazione di altri secondo le regole fissate negli articoli che seguono.
La Fondazione non ha scopi di lucro e rientra nella disciplina, definizione e regolamentazione delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui al Decreto Legislativo 4 dicembre 1997 n. 460 (ONLUS – Non profit) esercitando la propria attività nel settore della tutela e valorizzazione del patrimonio dei Beni Culturali ed Ambientali, più dettagliatamente operando per la tutela, promozione, valorizzazione, ricerca e recupero delle cose, dei beni e dei siti di interesse artistico, archeologico, architettonico, archivistico, demo etno antropologico, storico, sociale, naturale ed ambientale, nonché in quello dello svolgimento di attività di solidarietà in senso lato, di assistenza e di accoglienza nei confronti di tutti coloro che intendono intraprendere il Pellegrinaggio che viene meglio descritto e regolamentato successivamente nel presente statuto.
La Fondazione, l’itinerario del pellegrinaggio e l’attività svolta nel suo insieme possono essere identificati correntemente con la denominazione abbreviata di “Cammino della Luce” e sono contraddistinti da un logo ed un marchio depositato presso la Camera di Commercio di Terni, il cui facsimile è descritto nel seguente art.26 e trovasi allegato all’atto costitutivo.
La Fondazione risponde ai principi e allo schema della fondazione comune disciplinati dagli artt. 14 e seguenti del Codice Civile.
ARTICOLO 2 – SEDE
La Fondazione ha sede in Amelia in Via della Repubblica n. 30, per gentile concessione della Parrocchia di San Francesco, presso i locali dell’antico ospedale di Santa Maria dei Laici sorto sin dai primi anni del secolo XIV° come ricovero per poveri, pellegrini e viandanti.
La Fondazione può istituire sedi distaccate con delibera del Consiglio d’Amministrazione.
ARTICOLO 3 – SCOPI
La Fondazione opera per favorire la ricerca individuale del benessere interiore, l’elevazione e l’arricchimento sociale sotto il profilo culturale, intellettuale, morale, etico e spirituale.
La Fondazione intende favorire anche lo scambio disinteressato delle esperienze, delle conoscenze e delle opinioni; promuovere l’incontro pacifico tra culture e popoli diversi per l’armonico sviluppo di una coscienza civile universale basata sui principi della comprensione, del rispetto, della tolleranza, della solidarietà, della dignità dell’essere umano e della libera circolazione delle idee.
La Fondazione nell’ambito dell’Unione Europea ricerca altri soggetti pubblici e privati motivati dagli stessi scopi e dagli stessi principi, per cogliere insieme medesimi obiettivi e realizzare progetti comuni, complementari e similari di va-lenza internazionale capaci di stimolare interesse, condivisione e partecipazione tra i cittadini di più, ma anche di tutti gli Stati dell’Unione.
La Fondazione inoltre promuove un pellegrinaggio permanente su antichi itinerari che vanno da Aquileia a Roma, con possibilità di raccordo tra Venezia e Ravenna delle due varianti provenienti dal Brennero, per il conseguimento di un triplice obiettivo:
a) Religioso e spirituale riproponendo al tempo attuale il valore del pellegrinaggio come strumento di ricerca interiore e percorso di conversione nonché testimonianza e comunicazione di Fede, ricerca della Verità e della Luce del mondo alla sua fonte: il pellegrinaggio verso la tomba di S. Pietro e i luoghi di venerazione di tanti altri Martiri e Santi Testimoni della Cristianità e della Fede, verso la Santa Sede della Cattedra Apostolica Romana “Lumen Gentium”;
b) culturale perché il pellegrinaggio muove verso quella città che nel comune sentire è stata riconosciuta nel tempo come ” Caput Mundi” e ricalca alcune di quelle vetuste strade attraverso le quali si è concretizzata la diffusione della cultura e del diritto romano e sulle quali si è coltivata e trasmessa la fede cristiana, alla riscoperta delle radici comuni e dei valori autentici che stanno alla base della nostra cultura, della storia civile e religiosa della nostra Italia e della nostra Europa; perché si svolge su alcune di quelle celebri vie romee ove si è sviluppata nel passato la pratica del pellegrinaggio medievale e giubilare che ha contribuito a promuovere quell’universalismo cattolico di cui Roma è sempre stata ed è ancora il cuore;
c) formativo e ricreativo perché l’itinerario tocca o attraversa luoghi e paesaggi di grande bellezza ambientale e naturale, città e borghi di indubbio valore storico, architettonico, monumentale ed artistico, espressioni di millenarie tradizioni culturali, civili e religiose e consente di accedere a siti di grande richiamo ed interesse universale visitando raccolte d’arte, biblioteche, pinacoteche, archivi, musei, chiese, palazzi, castelli, conventi, monasteri, pievi, ambienti rurali, ecc.; perché ripropone soprattutto il passaggio su antichi tracciati, le strade sterrate o i tratti di antichi basolati e selciati qua e là affioranti nelle campagne e nei boschi, attraversando guadi di torrenti e ponti millenari; perché consente di usufruire di strutture ricettive confortevoli e attrezzate per lo svago e il tempo libero e di sperimentare il sapore dell’antica ospitalità riservata ai pellegrini in rifugi essenziali o in hospitali di altri tempi, con la possibilità di partecipare ad iniziative e manifestazioni ricreative, d’intrattenimento e di promozione culturale organizzate lungo l’itinerario dalla Fondazione stessa o da altri Enti, Comunità, persone singole e associate; perché invita a riscoprire il gusto del contatto lento e naturale con l’ambiente, le tradizioni e i monumenti, il gusto antico e sempre nuovo del viaggiare a piedi, lo spirito di accoglienza e di solidarietà, il gusto della scoperta di orizzonti nuovi ed il piacevole contatto umano anche multirazziale in un clima tranquillo, sereno, pacifico e non caratterizzato dalla eccessiva competizione. Con la realizzazione e la cura del pellegrinaggio permanente, la Fondazione intende anche concretizzare e sviluppare un’altra operazione culturale a largo raggio, in cui convogliare ogni sinergia possibile, consistente nella riscoperta graduale e sistematica dei tracciati originari delle antiche vie interessate al pellegrinaggio romeo e dei loro diverticoli mediante semplici ricerche e ricognizioni scientifiche, seminari di studio sulle fonti storiche e documentali, sulle emergenze architettoniche e monumentali con specifiche indagini sul territorio, anche di tipo archeologico; la ricostruzione e il recupero dei tratti andati perduti o attualmente ricadenti in aree delimitate sia di proprietà pubblica che privata; la valorizzazione di tutti i luoghi di culto e della memoria storica disseminati lungo gli itinerari, rivolgendo particolare attenzione verso quelli considerati a torto di. secondaria importanza ed effettuando il recupero funzionale delle chiese, cappelle e dei vecchi hospitali per i viandanti, le hosterie e le stazioni di posta, i ponti e le altre infrastrutture stradali originarie.
La Fondazione cura anche la realizzazione di rifugi e punti di accoglienza per i pellegrini con la costruzione di nuovi edifici e l’allestimento di campi semplici o attrezzati, l’acquisizione e la gestione diretta di strutture già esistenti, se utile o necessario, ma soprattutto ricercando la collaborazione di altri soggetti che condividano l’iniziativa, Enti pubblici e privati, Parrocchie e Comunità religiose, persone singole o associate, organismi consociati che possono avvalersi anche del marchio della Fondazione dietro specifica concessione da parte della Fondazione stessa ed i necessari controlli per garantire il richiesto standard di qualità, disposte ad accogliere i pellegrini nelle proprie strutture già destinate all’accoglienza o riadattate a tale uso per l’occorrenza, in regola con le certificazioni ed i requisiti di legge.
La Fondazione stipula anche apposite convenzioni con strutture alberghiere e ricettive di ogni tipo per favorire l’accoglienza dei pellegrini a costi contenuti, con buon livello di prestazioni e fornitura di adeguata qualità di servizi.
La Fondazione esercita e promuove attività di stampa, edizione, pubblicazione, divulgazione e diffusione di libri e riviste, notiziari, guide e monografie, fotografie, poster e manifesti, prodotti audiovisivi, multimediali e filmati sul Cammino della Luce, le città e i luoghi attraversati, opere e monumenti di interesse storico e artistico, siti di interesse archeologico, paesaggistico e ambientale, beni, strumenti ed eventi di carattere etnico, etnografico e di costume, manifestazioni religiose, culturali, politiche e folkloristiche inerenti gli itinerari del pellegrinaggio; sulle esperienze maturate singolarmente o nell’ambito di gruppi, sui programmi proposti e sulle attività realizzate; produzioni musicali e concertistiche, spettacoli teatrali e di intrattenimento a vantaggio dei pellegrini, delle comunità e delle popolazioni che compiono l’accoglienza; edizioni musicali inerenti argomenti religiosi e la pratica del pellegrinaggio.
Altro scopo particolare è l’istituzione e gestione di un Centro di studi storici e di documentazione permanente incentrati preminentemente sulla antica via Amerina e sul cosiddetto Corridoio Bizantino, con proprio marchio registrato il cui facsimile è descritto nel seguente art.26 del presente statuto e copia riprodotta trovasi allegata all’atto costitutivo.
Oltre agli argomenti preminenti di cui sopra, l’attività editoriale e congressuale del Centro studi della Fondazione spazia dalle tematiche più ampie dei processi di formazione della cultura occidentale ed europea alle problematiche dell’etica, della morale e della politica sociale dei nostri giorni; dagli eventi storici e culturali legati alla prima diffusione del cristianesimo nel Medio Oriente, in Italia ed Europa, alle problematiche e agli attuali aspetti della evangelizzazione del mondo; dalla storia delle migrazioni dei popoli per diverse cause e motivazioni, alla pratica del pellegrinaggio svolto per esigenze religiose e spirituali attraverso percorsi ideali e itinerari veri e propri, antichi e moderni, in tutto il mondo, ma soprattutto in Italia ed Europa sulle cosiddette vie romee.
Sono oggetto particolare di studio e riflessione anche le delicate tematiche inerenti lo spirito ecumenico e l’apertura al dialogo del mondo cristiano con le altre religioni. L’introduzione a tali studi, la guida e l’informazione degli aspetti religiosi, pastorali e spirituali delle attività della Fondazione sono affidate ai rappresentanti qualificati della Chiesa Cattolica Romana e sono conformi ai suoi indirizzi.
Per tale ragione l’intera iniziativa si sviluppa su tutto il territorio interessato ed in ogni occasione “in stretto collegamento con le Autorità ecclesiastiche locali cui spetta vigilare su ogni proposta che attiene alla fede e alla sua cura, per evitare in particolare espressioni e iniziative che potrebbero pregiudicare la natura e le finalità di un pellegrinaggio” come espressamente raccomandato nella lettera di apprezzamento inviata da Mons. Giuseppe Betori in data 22 marzo 2005 nella sua funzione di Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, che trovasi allegata in copia all’atto costitutivo.
L’autorità ecclesiastica locale di riferimento per le iniziative generali intraprese dalla Fondazione è il Parroco pro tempore di San Francesco in Amelia, Parrocchia territorialmente competente sulla Sede della Fondazione situata nei locali concessi in uso dalla Parrocchia stessa, salvo diverse future disposizioni degli Organi ecclesiali superiori preposti.
ARTICOLO 4 – ATTIVITA’ STRUMENTALI, ACCESSORIE E CONNESSE
Per il raggiungimento dei suoi scopi la Fondazione può tra l’altro:
– stipulare ogni opportuno atto o contratto, anche per il finanziamento delle operazioni deliberate, tra cui, senza l’esclusione di altre, l’assunzione di mutui a breve o a lungo termine, l’acquisto in proprietà o in diritto di superficie o in qualsiasi altro diritto reale di immobili, la stipula di convenzioni di qualsiasi genere anche trascrivibili nei pubblici uffici con Enti pubblici o privati che siano ritenute opportune ed utili per il raggiungimento degli scopi della Fondazione;
– amministrare e gestire i beni di cui risulti proprietaria, locatrice, comodataria o comunque a qualsiasi titolo posseduti;
– partecipare ad associazioni, enti o istituzioni, pubbliche o private, la cui attività sia rivolta direttamente o indirettamente al perseguimento di scopi analoghi a quelli della Fondazione medesima; la Fondazione può, ove lo ritenga opportuno, concorrere anche alla costituzione degli organismi anzidetti;
– svolgere in via strumentale e non prevalente tutte le attività accessorie per natura a quelle istituzionali, in quanto integrative delle stesse; in special modo gestire in proprio i punti di accoglienza, di informazione e di ristoro inerenti il pellegrinaggio del Cammino della Luce e coordinare quelli gestiti in via autonoma dalle Parrocchie, da altre Comunità religiose, dalle Comunità locali, da Confraternite appositamente costituite o all’uopo riconvertite, da Associazioni o altri organismi similari contraddistinti dal marchio della Fondazione il cui uso può essere concesso esclusivamente dalla casa madre situata ad Amelia;
– stampare e rilasciare la Credenziale del Pellegrino sulla quale vengono apposti i timbri lungo il Cammino a documentazione delle tappe effettuate e dell’avvenuto passaggio sui vari luoghi previsti dall’itinerario, nonché rilasciare l’Attestazione di Compimento del Pellegrinaggio, come da specifico regolamento di cui al successivo art. 27 del presente statuto;
– indirizzare e gestire la produzione e la vendita di gadget e altri accessori i cui proventi netti contribuiscono alla realizzazione degli scopi primari sopra descritti.
ARTICOLO 5 – PATRIMONIO
Il patrimonio della Fondazione è composto:
a) dal fondo di dotazione costituito dai conferimenti in denaro o beni mobili ed immobili, od altre utilità impiegabili per il perseguimento degli scopi della Fondazione, effettuati dai Fondatori e da altri Partecipanti ed attribuiti espressamente al fondo di dotazione
b) dai beni mobili e immobili che pervengano a qualsiasi titolo alla Fondazione, compresi quelli dalla stessa acquistati secondo le norme del presente statuto, che siano destinati espressamente ad incremento del patrimonio della Fondazione
c) dai contributi versati da soggetti pubblici e privati che aderiscono successivamente alla Fondazione in qualità di Sostenitori o Fondatori con espressa destinazione ad incremento del patrimonio ed attribuiti al fondo di dotazione
d) dai successivi contributi volontari dei Fondatori o di altri Partecipanti con espressa destinazione ad incremento del patrimonio e attribuiti al fondo di dotazione
e) da contributi ed elargizioni fatte dallo Stato Italiano o, da altri Stati, dall’Unione Europea o da altri Enti Comunitari, internazionali o sopranazionali, dalle Regioni ed altri Enti Locali, da altre Fondazioni, Enti pubblici e privati, persone singole o associate con espressa destinazione ad incremento del patrimonio e attribuiti al fondo di dotazione
f) dalle somme e dai beni del fondo di gestione che, con delibera del Consiglio di Amministrazione, possono essere destinati ad incrementare il patrimonio e attribuiti al fondo di dotazione.
ARTICOLO 6 – FONDO DI GESTIONE
Il fondo di gestione della Fondazione è costituito:
a) dai conferimenti iniziali di somme in danaro da parte dei Fondatori destinati espressamente alla costituzione del fondo di gestione
b) dalle rendite e dai proventi derivanti dalla gestione del patrimonio e dalle attività della Fondazione medesima
c) da eventuali elargizioni di terzi anche sottoforma di beni mobili o immobili che non siano espressamente destinati al fondo di dotazione, ma espressamente destinati al fondo di gestione per il successivo sfruttamento, uso o alienazione, salvo diversa, anche successiva decisione della Fondazione stessa che potrà ascriverli in tutto o in parte al fondo di dotazione con delibera del Consiglio di Amministrazione
d) da eventuali contributi non espressamente destinati al fondo di dotazione da parte dell’Unione Europea, di altri Enti Comunitari, internazionali o sopranazionali, dallo Stato Italiano o da altri Stati, dalle Regioni ed Enti Locali, da altre Fondazioni, Enti pubblici e privati, persone singole o associate
e) dai contributi dei Fondatori, Aderenti e Sostenitori e delle altre categorie di Partecipanti che eventualmente verranno costituite, che non siano espressamente destinati al patrimonio
f) dalle elargizioni e contributi volontari dei pellegrini
g) dai ricavi delle attività istituzionali, accessorie, strumentali e connesse.
h) Il fondo di gestione è destinato esclusivamente al funzionamento della Fondazione e per la realizzazione, diretta o indiretta dei suoi scopi e delle attività strumentali, accessorie e connesse.
ARTICOLO 7 – ESERCIZIO FINANZIARIO
L’esercizio finanziario ha inizio il 1 gennaio e termina il 31 dicembre di ogni anno.
Entro il 31 dicembre il Consiglio di Amministrazione approva il bilancio di previsione per l’esercizio successivo ed entro il 31 gennaio il conto consuntivo dell’esercizio precedente.
Il bilancio di previsione e il conto consuntivo devono essere trasmessi ai Fondatori, accompagnati dalla relazione sull’andamento della gestione sociale, ed illustrati, una volta approvati, all’Assemblea dei Partecipanti.
Con l’erezione della Fondazione in ente morale e suo riconoscimento giuridico, copia del bilancio di esercizio unitamente al verbale della seduta del Consiglio in cui è stato approvato e alla relazione del Collegio dei Revisori dei Conti,
deve essere depositata nei modi di legge.
Gli eventuali avanzi di gestione annuali devono essere impiegati per il ripiano di perdite di gestione precedenti verificatesi per eccezionali eventi contrari, ovvero per il potenziamento delle attività della Fondazione.
E’ comunque vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili ed avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’organizzazione, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a favore di altre Onlus che per legge, statuto o regolamento facciano parte della medesima ed unitaria struttura.
La Fondazione ha l’obbligo di impiegare gli utili o gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali di quelle ad esse direttamente connesse.
ARTICOLO 8 – PARTECIPANTI ALLA FONDAZIONE
I Partecipanti alla Fondazione si dividono in:
a – Fondatori Costituenti;
b – Fondatori;
c – Aderenti;
d – Sostenitori.
ARTICOLO 9 – FONDATORI COSTITUENTI
Sono Fondatori Costituenti Guerrini Giancarlo, Pernazza Gian Luca e Stazi Nazzareno. I Fondatori Costituenti nomineranno i loro successori nella misura di uno a testa.
ARTICOLO 10 – FONDATORI
L’ingresso di nuovi Fondatori è deliberato dal Consiglio di Amministrazione a maggioranza assoluta su proposta dei Fondatori Costituenti. Possono divenire Fondatori le persone fisiche e giuridiche, pubbliche o private, e gli organismi italiani od esteri che contribuiscono allo sviluppo della Fondazione nelle forme e con modalità determinate dal Consiglio di Amministrazione stesso.
ARTICOLO 11 – ADERENTI
Possono ottenere la qualifica di “Aderenti” tutte le persone fisiche, singole od associate, e giuridiche, pubbliche o private, nonché ogni altro organismo italiano od estero, che, condividendo le finalità della Fondazione, contribuiscono alla vita della medesima e alla realizzazione dei suoi scopi mediante contributi in denaro, beni od altre utilità con le modalità e in misura non inferiore a quella stabilita, anche annualmente, dal Consiglio di Amministrazione. L’ingresso degli Aderenti è deliberato dal Consiglio di Amministrazione a maggioranza assoluta. La qualifica di Aderente dura a tempo indeterminato.
ARTICOLO 12 – SOSTENITORI
Possono ottenere la qualifica di “Sostenitori” tutte le persone fisiche, singole od associate, e giuridiche, pubbliche o private, nonché ogni altro organismo italiano od estero, che, condividendo le finalità della Fondazione, contribuiscono alla vita della medesima e alla realizzazione dei suoi scopi mediante contributi, annuali o pluriennali, con le modalità e in misura non inferiore a quella stabilita, anche annualmente, dal Consiglio di Amministrazione. L’ingresso dei Sostenitori è deliberato dal Consiglio di Amministrazione a maggioranza assoluta. La qualifica di Sostenitore dura per tutto il periodo per il quale il contributo è stato regolarmente versato.
ARTICOLO 13 – PARTECIPAZIONE DI SOGGETTI ESTERI
Possono essere nominati Fondatori, Aderenti e Sostenitori anche le persone fisiche e giuridiche e gli altri organismi, enti od istituzioni, pubblici o privati, comunque denominati e organizzati, aventi sede all’estero.
ARTICOLO 14 – ACCESSO AI LOCALI E PARTECIPAZIONE ALLE INIZIATIVE
Fondatori Costituenti, Fondatori, Aderenti e Sostenitori possono, secondo i regolamenti adottati dalla Fondazione oppure con modalità individuate e stabilite dal Presidente ovvero, in sua assenza dal Vice Presidente, accedere ai locali e alle strutture funzionali della Fondazione come pure consultare archivi, laboratori e centri di documentazione nonché partecipare alle iniziative di qualsiasi genere organizzate dalla Fondazione.
ARTICOLO 15 – ESCLUSIONE E RECESSO
Il Consiglio di Amministrazione decide, con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei membri, sentito il parere vincolante dei Fondatori Costituenti, l’esclusione dei Fondatori, degli Aderenti e dei Sostenitori per grave inadempimento degli obblighi e doveri derivanti dal presente Statuto, tra cui, in via esemplificativa, non esaustiva e non tassativa:
a – inadempimento dell’eventuale obbligo di effettuare le contribuzioni ed i conferimenti;
b – condotta incompatibile con il dovere di collaborazione con le altre componenti della Fondazione;
c – comportamento contrario al dovere di prestazioni non patrimoniali. Nel caso di Enti e/o persone giuridiche, l’esclusione ha luogo anche per i seguenti motivi:
a – estinzione a qualsiasi titolo dovuta;
b – apertura di procedure di liquidazione;
c – fallimento e/o apertura delle procedure prefallimentari e/o sostitutive della dichiarazione di fallimento.
I Fondatori, gli Aderenti ed i Sostenitori possono, con preavviso di 6 mesi, recedere dalla Fondazione, fermo restando il dovere di adempimento delle obbligazioni assunte.
I Fondatori Costituenti, Guerrini Giancarlo, Pernazza Gian Luca e Stazi Nazzareno, non possono essere esclusi dalla Fondazione.
ARTICOLO 16 – ORGANI DELLA FONDAZIONE
Sono organi della Fondazione:
a – il Consiglio d’Amministrazione;
b – il Presidente e il Vice Presidente;
c – il Segretario Generale;
d – il Direttore del Centro di studi storici e di documentazione permanente;
e – il Comitato tecnico-scientifico;
f – l’Assemblea dei Partecipanti;
g – il Collegio dei Revisori dei conti
ARTICOLO 17 – CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il Consiglio di Amministrazione è composto da un numero variabile di membri da un minimo di tre ad un massimo di nove scelti fra i Fondatori, dai Fondatori Costituenti o, se cessati, dai loro Successori Designati e dura in carica tre anni.
Il Consiglio di Amministrazione è competente ad approvare gli obiettivi ed i programmi della Fondazione proposti dal Presidente ovvero dal Vice Presidente o dall’Assemblea dei Partecipanti e verificare i risultati complessivi della gestione della medesima.
In particolare provvede a:
a – stabilire le linee generali dell’attività della Fondazione, nell’ambito degli scopi e delle attività di cui agli artt. 3 e 4;
b – approvare il bilancio di previsione ed il conto consuntivo;
c – approvare regolamenti;
d – costituire ed organizzare i Dipartimenti e altre strutture della Fondazione nonché accorpare quelle esistenti; e – fissare i requisiti e i criteri per acquisire le qualifiche di Fondatore, Aderente e Sostenitore, ai sensi degli artt. 8 e seguenti del presente Statuto; f – nominare, ai sensi degli artt. 8 e seguenti del presente Statuto, nuovi Fondatori, Aderenti e Sostenitori;
g – escludere gli Aderenti, i Sostenitori ed i Fondatori nei casi e secondo le modalità previste dall’art.15;
h – deliberare, a maggioranza assoluta, le modifiche allo Statuto con parere vincolante dei Fondatori Costituenti o, se cessati, dei loro Successori Designati;
i – deliberare, a maggioranza assoluta, in ordine allo scioglimento della Fondazione e alla devoluzione del suo patrimonio, secondo le previsioni contenute nell’articolo 28 dello Statuto con parere vincolante dei Fondatori Costituenti o, se cessati, dei loro Successori Designati;
1 – nominare a maggioranza assoluta, su proposta dei Fondatori Costituenti, Presidente e Vice Presidente della Fondazione;
m – nominare, a maggioranza assoluta, i membri del Comitato tecnico-scientifico secondo quanto previsto dall’art. 21;
n – nominare e revocare il Segretario Generale su proposta dei Fondatori Costituenti determinandone funzioni e natura dell’incarico, secondo quando disposto dall’art. 19;
o – nominare e revocare il Direttore del Centro di studi storici di documentazione permanente su proposta dei Fondatori Costituenti determinandone funzioni e natura dell’incarico, secondo quando disposto dall’art. 20; p – nominare e revocare i Direttori dei Dipartimenti determinandone le retribuzioni e la qualifica del rapporto;
q – svolgere tutti gli ulteriori compiti allo stesso attribuiti dal presente Statuto. Il Consiglio di Amministrazione provvede inoltre all’amministrazione ordinaria e straordinaria della Fondazione. Per una migliore efficacia organizzativa, il Consiglio d’Amministrazione può delegare parte dei propri poteri amministrativi e di controllo ad alcuni dei suoi membri. Il Consiglio di Amministrazione è convocato d’iniziativa del Presidente della Fondazione, e nel caso di suo impedimento dal Vice Presidente, o su richiesta di un terzo dei suoi membri; per la convocazione non sono richieste formalità particolari, se non mezzi idonei all’informazione di tutti i membri. Il primo Consiglio di Amministrazione sarà convocato su iniziativa dei Fondatori Costituenti e verrà presieduto dal consigliere più anziano di età. Le riunioni del Consiglio di Amministrazione possono essere tenute in audio-video conferenza. Esso è validamente costituito con la presenza del Presidente della Fondazione, ovvero nel caso di suo impedimento dal Vice Presidente e della maggioranza dei membri in carica, incluso il Presidente, e delibera a maggioranza dei presenti, a meno che specifiche norme del presente Statuto richiedano maggioranze più elevate.
ARTICOLO 18 – PRESIDENTE E VICE PRESIDENTE
Il Presidente e il Vice Presidente della Fondazione sono nominati dal Consiglio di Amministrazione, fra i suoi membri, a maggioranza assoluta e durano in carica per 3 anni. Il mandato è rinnovabile. Il Presidente e il Vice Presidente in sua assenza hanno, ciascuno, la legale rappresentanza della Fondazione di fronte a terzi. Agiscono e resistono, anche disgiuntamente, avanti a qualsiasi autorità amministrativa o giurisdizionale, nominando avvocati. Il Presidente della Fondazione è Presidente del Consiglio di Amministrazione, del Comitato tecnico-scientifico e dell’Assemblea dei Partecipanti. Il Presidente esercita tutti i poteri di iniziativa necessari per il buon funzionamento amministrativo e gestionale della Fondazione. In caso di necessità ed urgenza il Presidente ed il Vice Presidente adottano, di concerto fra di loro, gli atti di competenza del Consiglio di Amministrazione e li sottopongono alla ratifica del Consiglio medesimo nella prima riunione successiva all’adozione dei citati atti. E’ compito del Presidente e del Vice Presidente stabilire l’ordine del giorno delle riunioni del Consiglio di Amministrazione.
Il Vice Presidente sostituisce e fa le veci del Presidente in caso di sua assenza o impedimento.
ARTICOLO 19 – SEGRETARIO GENERALE
Il Segretario Generale della Fondazione è responsabile del buon andamento amministrativo, contabile e finanziario della Fondazione. Egli resta in carica tre anni, salvo revoca prima della scadenza del mandato. Il mandato è rinnovabile.
Il Segretario Generale sovrintende allo svolgimento dell’attività della Fondazione. Egli provvede a presentare i progetti di bilancio preventivo e consuntivo e contribuisce anche a delineare i programmi di lavoro e le iniziative volte al conseguimento degli scopi istituzionali che vengono adottati dal Consiglio di Amministrazione. Egli può segnalare al Consiglio di Amministrazione l’opportunità dì conferire incarichi professionali a terzi, in caso di particolari esigenze. Il Segretario Generale cura l’esecuzione delle decisioni del Presidente e delle delibere del Consiglio di Amministrazione.
Il Segretario Generale partecipa, senza diritto di voto, a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Tecnico Scientifico e dell’Assemblea dei Partecipanti, con funzioni consultive e di assistenza al funzionamento degli organi. Garantisce la regolare tenuta dei verbali. Esercita le altre funzioni eventualmente delegategli dal Consiglio di Amministrazione o dal Presidente.
ARTICOLO 20 – DIRETTORE DEL CENTRO DI STUDI STORICI E DI DOCUMENTAZIONE PERMANENTE
Il Direttore del Centro di studi storici e di documentazione permanente della Fondazione è responsabile del buon andamento del Centro stesso, della sua custodia e della custodia dei reperti archeologici di proprietà o lasciati in deposito alla Fondazione dai competenti Organi dello Stato, delle opere d’arte, della biblioteca e dell’archivio, dei documenti storici e letterari, dell’allestimento e della gestione di eventi, concerti, convegni, mostre e conferenze, della ricerca storica e scientifica sugli argomenti descritti nell’art. 3 del presente Statuto, della loro pubblicazione e divulgazione a mezzo stampa e qualsiasi altro strumento di comunicazione disponibile.
Svolge la propria attività nel rispetto degli indirizzi assunti dal Presidente e dal Consiglio di Amministrazione.
In special modo cura studi, ricerche e pubblicazioni inerenti i temi della via Amerina, del Corridoio Bizantino e la pratica del Pellegrinaggio sulle vie romee; guide e testi propedeutici al Cammino della Luce, testimonianze, comunicazioni ed esperienze riferite ai pellegrinaggi in genere.
Egli resta in carica tre anni, salvo revoca prima della scadenza del mandato. Partecipa di diritto al Comitato tecnico-scientifico della Fondazione di cui al successivo art. 21. Il mandato è rinnovabile.
ARTICOLO 21 – COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO
Il Comitato tecnico-scientifico è organo consultivo della Fondazione ed è presieduto dal Presidente della Fondazione.
Il Comitato tecnico-scientifico è composto da un numero variabile di membri da un minimo di tre ad un massimo di nove, compreso il Presidente ed il Direttore del Centro di studi storici e di documentazione permanente della Fondazione. I membri del Comitato sono scelti tra persone italiane o straniere particolarmente qualificate e di riconosciuto prestigio nei campi attinenti agli scopi della Fondazione. Sono nominati dal Consiglio di Amministrazione a maggioranza assoluta e durano in carica tre anni. Il mandato è rinnovabile. Il Comitato presenta ogni anno al Consiglio d’Amministrazione una relazione tecnica sul funzionamento della Fondazione e sul Presidente, e numero 2 supplenti, dura in carica 3 anni. Il mandato di ciascun componente è rinnovabile.
ARTICOLO 24 -DIPARTIMENTI
I Dipartimenti sono di natura organizzativa e vengono costituiti al verificarsi della necessità di dover suddividere ed ordinare l’attività dei settori scientifici, tecnici ed amministrativo.
I Dipartimenti scientifici promuovono ed organizzano le attività di ricerca di uno o più settori disciplinari omogenei per finalità e metodi di ricerca.
I Dipartimenti tecnici promuovono ed organizzano le attività applicative inerenti uno o più settori omogenei per tipo di servizio erogato di natura tecnica.
Il Dipartimento amministrativo è competente ad organizzare ed erogare i servizi strumentali alle attività di ricerca e di applicazione tecnica nonché provvede alla gestione amministrativa della Fondazione.
Il Consiglio di Amministrazione designa per ciascun Dipartimento della Fondazione un Direttore, scegliendolo tra i partecipanti oppure tra il personale dipendente ovvero tra soggetti esterni di comprovata esperienza e specchiata professionalità nelle materie di interesse del Dipartimento.
I Direttori dei Dipartimenti promuovono le specificità dei loro Dipartimenti, formulano le linee di ricerca e di applicazione tecnica, predispongono i relativi progetti, rispondendone innanzi al Consiglio di Amministrazione.
ARTICOLO 25 – REVOCA DEI MEMBRI DEGLI ORGANI
I Fondatori Costituenti ed i loro Successori Designati possono disporre la revoca di tutti i membri degli organi della Fondazione nel caso di gravi violazioni o inadempimenti delle obbligazioni derivanti dal presente Statuto. Con l’atto di revoca i Fondatori Costituenti nominano i sostituti che provvedono a rimuovere le irregolarità riscontrate ed a promuovere le soluzioni utili al perseguimento dei fini istituzionali ed al ripristino dell’ordinario funzionamento della Fondazione. Tali membri restano in carica per l’esercizio in corso, dopo di che si provvede alle nuove nomine nel rispetto delle disposizioni statutarie.
ARTICOLO 26 – MARCHI E INSEGNE
Il marchio della Fondazione viene depositato presso la Camera di Commercio di Terni ai sensi e per gli effetti della Legge vigente al fine di contraddistinguere ogni attività immateriale e materiale della Fondazione stessa e di proteggere il progetto del pellegrinaggio permanente denominato Cammino della Luce.
Si ispira alla simbologia cristiana primordiale della trasfigurazione in particolar modo al mirabile esempio di iconografia musiva posta nella parte centrale del catino absidale della Basilica di Sant’Apollinare in Classe di Ravenna, situata lungo l’itinerario del nostro Cammino: una Croce gemmata con al centro il volto di Cristo che sovrasta un tappeto azzurro trapunto di 99 stelle dorate, simbolo dell’umanità totale e del cosmo intero ovvero la Chiesa di Dio in cammino verso la Croce, ponte di comunione tra cielo e terra al centro del quale risplende il volto del Cristo Salvatore principio e fine di ogni cosa che si trasfigura in testimone di Luce per un mondo che cammina nell’opacità delle tenebre.
Il marchio vuole riprendere anche i simboli della Croce e della Veronica (la Vera Icona) già adottati sin dall’antichità ed in occasione delle celebrazioni giubilari, come segni di riconoscimento del pellegrinaggio romeo.
La rappresentazione grafica del marchio si adatta ad una più moderna interpretazione dei contenuti simbolici di riferimento ed è completata dalla scritta, che forma un unico con il disegno, “Cammino della Luce – Itinerario della Via Romea, del Corridoio Bizantino e della Via Amerina”.
Il colore della scritta e predominante nel marchio è il rosso cremisi, ovvero il colore scelto a caratterizzare e contraddistinguere l’immagine ed ogni attività editoriale, promozionale e divulgativa della Fondazione.
Logo e insegna della Fondazione sono conformi al marchio.
Si omette la descrizione dettagliata del marchio, riproduzione del quale trovasi allegata all’atto costitutivo.
Anche l’attività del Centro di studi storici e di documentazione permanente si avvale del marchio della Fondazione, salvo per il settore e l’argomento specifico della Via Amerina e del Corridoio Bizantino che è contraddistinto da un marchio aggiuntivo la cui rappresentazione grafica è riconducibile al tema della ruota a quattro raggi, una delle prime raffigurazioni plastiche apparse sulle monete di bronzo del tipo aes signatum poste in circolazione nell’antichità nei territori dell’Italia Centrale in epoca coeva alla formazione del primo tracciato della via Amerina, con accanto la scritta “Via Amerina e Corridoio Bizantino”.
Anche in questo marchio il colore di base è il rosso cremisi che contraddistingue l’immagine ed ogni attività della Fondazione.
Logo e insegna del Centro di studi storici e di documentazione permanente – settore Via Amerina e Corridoio Bizantino sono conformi al marchio.
Si omette la descrizione dettagliata anche di tale marchio, riproduzione del quale trovasi allegata all’atto costitutivo. Rimane aperta per la Fondazione la possibilità futura di dotarsi di altri sub-marchi e simbologie secondarie che devono essere approvati dal Consiglio di Amministrazione e depositati come sopra.
ARTICOLO 27 – REGOLAMENTO DEL PELLEGRINAGGIO
L’Itinerario completo va da Aquileia a Roma iniziando dalla Basilica Patriarcale per immettersi sull’antica via Popilia, passa per Venezia dove prosegue per la via Romea con possibile deviazione per Padova; transita per l’Abbazia di Pomposa e raggiunge Ravenna dove si immette sulle vecchie strade del Corridoio Bizantino verso Cesena, San Marino, Urbino, oppure Rimini, Pesaro, Fano, Fossombrone prosegue per l’Abbazia di Fonte Avellana, Scheggia e per l’antica via Amerina transita per Gubbio, Perugia, poi si dirige verso Assisi e Santa Maria degli Angeli; si dirige verso Passaggio e riprende il tracciato della antica via Amerina per Bettona, Deruta, Todi, Amelia, Orte, Vasanello, Corchiano, Faleri, Nepi, Valle del Baccano, Veio e la parte iniziale della via Cassia per l’ingresso a Roma da Monte Mario e via Trionfale.
Possibili piccole deviazioni per Terni, Narni, Civita Castellana, Castel S.Elia.
Il Pellegrinaggio termina presso la Tomba di S. Pietro Apostolo, ma si raccomanda la visita anche delle altre Basiliche Romane, delle catacombe e della scala santa.
Il Cammino della Luce è strutturato sul tipo di quello, già noto, di Santiago de Compostela.
Può essere effettuato a piedi, a cavallo, in bicicletta o in automobile.
Lungo l’itinerario vengono individuati punti di accoglienza e di ristoro per i pellegrini che vanno a piedi, in bicicletta o a cavallo, denominati rifugi o hospitali, realizzati e gestiti dalla Fondazione stessa o messi a disposizione e gestiti dalle Parrocchie, da altre Comunità Religiose, dalle Comunità Locali, da Confraternite appositamente costituite, Associazioni o Organismi similari collegati alla Casa Madre situata ad Amelia riferita alla Organizzazione denominata ” Fondazione per il Cammino della Luce – Itinerario della Via Romea, del Corridoio Bizantino e della Via Amerina” che gestisce l’intera iniziativa ed un Centro di studi storici e di documentazione permanente.
Al termine del pellegrinaggio (Roma) che consiste nel percorrere almeno 100 Km consecutivi (gli ultimi prima di Roma) a piedi, 200 in bicicletta o a cavallo con un minimo di 3 soste documentate dai timbri apposti sulla credenziale di cui ogni pellegrino si sarà munito prima di iniziare il pellegrinaggio rivolgendosi agli uffici preposti della Fondazione stessa o degli altri Enti autorizzati, viene rilasciata una attestazione nominativa di compimento del Pellegrinaggio denominata “Romea”.
Coloro che invece effettuano il Pellegrinaggio in automobile, devono compiere l’intero itinerario in un minimo di 10 giorni da Aquileia o 8 da Ravenna e sostare a proprie spese in Alberghi e Pensioni o altre strutture ricettive (anche non convenzionate), per ottenere il rilascio dell’attestazione su presentazione della credenziale del pellegrino, munita dei timbri rilasciati dalle parrocchie e santuari visitati.
Il Pellegrinaggio completo si può compiere a piedi in un minimo di 20 giorni, ma si raccomanda la sosta presso i più importanti e significativi luoghi disseminati lungo il percorso per cui si prevede che duri almeno dai 25 ai 30 giorni.
ARTICOLO 28 – SCIOGLIMENTO
In caso di scioglimento della Fondazione per qualunque causa, spetta ai Fondatori Costituenti o, in mancanza, ai loro Successori Designati nominare, a maggioranza assoluta, uno o più liquidatori. Il patrimonio che residua a seguito della liquidazione verrà in ogni caso devoluto ad uno o più tra gli enti, organismi, fondazioni, associazioni, anche partecipati o controllati dalla Fondazione, che perseguano scopi analoghi o connessi a quelli della Fondazione stessa. Il soggetto od i soggetti cui devolvere il residuo saranno scelti dai Fondatori Costituenti o, in mancanza, dai loro Successori Designati.
ARTICOLO 29 – CLAUSOLA ARBITRALE
Per ogni controversia su diritti disponibili relativa all’interpretazione o all’esecuzione del presente Statuto, competente a giudicare, a norma degli articoli 806 e seguenti, c.p.c., sarà un Collegio Arbitrale composto da tre membri, nominati dal Presidente del Tribunale di Terni.
Gli arbitri giudicheranno secondo diritto provvedendo ad emettere il lodo entro 90 giorni dalla data della costituzione formale ed integrale del Collegio Arbitrale. Luogo dell’Arbitrato sarà Terni. Le spese dell’arbitrato saranno suddivise secondo la pronuncia del Collegio Arbitrale.
ARTICOLO 30- CLAUSOLA DI RINVIO
Per quanto non previsto dal presente Statuto si applicano le disposizioni del Codice Civile e le norme di legge vigenti in materia.
F.to Giancarlo Guerrini
Gian Luca Pernazza
Stazi Nazzareno
Duranti Lorenzo
Laudi Paolo
Paolo Pernazza
Angelo Piciucchi
Luciano Rossi
Salomoni Siro
Brugnolini Ambra teste
Federica Medici teste
Lauretta Casadei Notaio