Le notizie  presenti in precedenza in questo settore sono state pubblicate nella guida cartacea “IL CAMMINO DELLA LUCE – La Via Amerina e gli itinerari francescani dell’Umbria meridionale” autore Giancarlo Guerrini – Edizioni Porziuncola nella collana CROCEVIA – ITINERARI E INCONTRI

il volume si può trovare in tutte le librerie, nei circuiti di vendita on line o richiedere direttamente all’editore www.edizioniporziuncola.it

può essere richiesto anche alla “Fondazione per il Cammino della Luce via della Repubblica 34 05022 Amelia” allegando ricevuta di versamento/bonifico dell’importo di 20 euro (prezzo di copertina 15 euro + spese postali) presso Banco BPM  Roma ag. 59 iban IT83N0503403259000000002005  specificando la causale del versamento

si riporta di seguito la copia della copertina,  il sommario degli argomenti trattati, una tappa tipo  e la presentazione di S.E. mons. Paolo Giulietti Arcivescovo di Lucca

(per una migliore visione e lettura cliccare sulle immagini)

    

ATTENZIONE….IMPORTANTE !!!! E’ possibile scaricare qui sotto tracce GPS Assisi Roma

gps Via Amerina Assisi-Roma   

 

aggiungiamo questo capitolo non presente nella guida cartacea, peraltro ripreso dal capitolo VIA AMERINA del CENTRO STUDI VIA AMERINA E CORRIDOIO BIZANTINO dello stesso sito web

la via Amerina tra Ponte Milvio, Veio e la mansio ad Vacanas 

Nel concludere questo lavoro di ricerca storica e di ricostruzione dell’itinerario, seppur in maniera indicativa, ma non superficiale, ci siamo resi conto di avere lasciato scoperta una lacuna imperdonabile e pertanto cerchiamo di porvi rimedio. Andando dietro alle poche pubblicazioni esistenti e ricerche effettuate, abbiamo descritto la via Amerina a partire dalla mansio ad Vacanas  (verso nord) come fatto dalla maggior parte degli altri che ci hanno preceduto, prendendo in considerazione la data del suo riordino 241/240 a.C. , epoca in cui si ha la certezza della sua esistenza e del suo ruolo per avervi i Romani trasferito sul suo tracciato la città di Falerii, della quale la via stessa costituì il cardo. Ma con certezza sappiamo altresì, dalle indagini archeologiche effettuate, che la cinta delle mura di detta città venne costruita sulla via già esistente perché la porta sud di (o del) Bove risulta essere stata adattata alla strada compatibilmente con il cantiere delle mura stesse che evidentemente, iniziato altrove, si concludeva in quel sito.

Riprendendo quanto sopra esposto, in origine la via doveva collegare Veii con Ameria attraversando tutto l‘Agro Falisco e lambendo le città di Nepet, Fescennium, Falerii (Veteres), Gallesium, Castello Amerino/ Hortae; infatti era stata realizzata in origine con il criterio di non portare direttamente all’interno delle città gli eventuali utilizzatori , in quanto anche potenziali nemici. Questa via, senza ombra di dubbio, partendo dal foro di Veii usciva dalle porte nord e nord ovest (entrambe utilizzate, anche in maniera alternata,a seconda delle piene del Cremera) per dirigersi verso il bosco di Baccano che cingeva in parte l’omonimo lago, ora prosciugato, sul bordo del quale sorse la mansio della via Cassia dalla quale,  dopo la realizzazione della consolare, si distaccava la via Amerina che si dirigeva verso Nepi,  mentre altre strade dallo stesso punto andavano verso Sutri, Viterbo e il monte Cimino.

Queste notizie le fornisce Famiano Nardini in VEJI ANTIQUI seu Dissertatio, investigans veram ejus Urbis situm  dato alle stampe nel gennaio del 1647 facendo riferimento alle fonti antiche, vari geografi e storici come Livio, Vitruvio, Plinio e Varrone. Nella stessa dissertazione indica i tracciati delle altre strade che da Veio antica raggiungevano Capena, Fidene ed i territori umbri e sabini verso nord, nord est, citando Reate, il lacum Velinum in agro Piceno, il flumen Clitumnun apud Spello in Umbria; verso ovest i laghi di Straccia Cappe e di Martignano (oltre il lago di Baccano), il territorio etrusco cerite e di Tarquinia/Corneto e il mare attraverso la via Campana. I collegamenti orientati a sud si dirigevano verso Roma e il Latium. Tra le altre viene citata anche una località che più in avanti in questa nostra disanima ci tornerà a proposito; si tratta di  Osteria Nuovauna zona posta sulla attuale Braccianese  (che ricalca l’antica via Clodia) circa 5 km a sudovest  dell’abitato di Cesano di origine romana, situato nelle vicinanze di Baccano. In quel luogo denominato anche santa Maria di Galeria, già di Celsano poi Cesano, nell’antichità sorgeva una mansio chiamata Careia o Careja.

Anche la via Clodia, che si dipartiva dal VI miglio della Cassia dopo la costruzione di quest’ultima, in precedenza già sul finire del III secolo a.C. risulta pavimentata al pari dell’Amerina e della Veientana (che da Roma portava direttamente a Veio), tutte con inizio a ponte Milvio. Da questo antico ponte sul fiume Tevere a nord di Roma  presero origine anche la Flaminia nel 220 e la Cassia diverse decine di anni dopo. E’ possibile che alcuni tratti di queste strade si sovrapponessero o avessero ulteriori sviluppi e diverticoli per fatti contingenti del tempo, ovvero si unissero o distaccassero tra di loro, come una rete che servisse l’intero territorio; fermo restando che la via Amerina, la più antica di tutte, avesse la sua iniziale origine dal foro di Veio  (poi collegata al Tevere e a Roma) e attraverso le porte nord e nordovest di quella città si dirigesse verso il bosco e il lago di Baccano dalla cui punta nordest puntasse verso Nepi  attraverso monte Sarleo,  da dove è documentata dalla pavimentazione tuttora esistente. Il percorso più ovvio è dato dall’attuale vicolo Formellese, via Formellese/via Antonio Battilocchi (tipica strada antica di crinale) lungo la quale si trovano – appena fuori la cinta di Veio – la tomba dei Leoni Ruggenti ed il contiguo complesso sepolcrale costituito da notevoli tombe a camera, e poco più avanti il tumulo di Pisciacavallo. E già siamo quasi giunti all’abitato di Cesano. Qui la via antica si perde in diversi tracciati tutti possibili, tra l’attuale centro commerciale Le Rughe e le circostanti abitazioni, fino a giungere appunto agli scavi della mansio ad Vacanas. Da qui passando per il sottopasso (da ripulire) della attuale  SR 2 Cassia e imboccando via dei Mandriali (che presenta anche una notevole tagliata antica), e a seguire via di Mazangotta, via delle Vignacce, strada della Mossa giungiamo a via della Fontana Latrona e da lì a Monte Sarleo, da dove il basolato della via Amerina porta fino ai resti dell’antico ospitale di Santa Maria dell’Umiltà, nei pressi delle Terme dei Gracchi, attuale fonte della minerale Acqua di Nepi, e dell’inconfondibile ponte Nepesino.

D’altro canto anche lo stesso Tommaso Maria Mamachi, in linea con altri storici del tempo citati nella sua opera, interpretando la Tabula Peutingeriana afferma che la via Amerina di fatto era indicata come iniziare dal VI miglio, pur passando per Veios e Vacanas.

Ma un altro documento storico fondamentale sicuramente è la “Ravennatis anonymi cosmographia” che indicando il collegamento tra Ravenna e Roma nel sec. VII, il cosiddetto Corridoio Bizantino, cita le seguenti città o punti di riferimento partendo da Ravenna…..”et desuper, Befania, Cesina, et desuper Sesena, Monte Feletre, Orbino, Foro Sempronii, Intercissa, Callis, Luciolis, Egubio qui dicitur Interbio vel Constantiniana atque Iulia, Perusia, Petona, Tuder, Ameria, Ortas, Faleris, Galenese, Nepe, Bacanis, Beios, Careias, Roma insignis nobilissima -…”. (….e sopra Befania (Galeata), Cesena, e sopra Sarsina, Monte Feltro (S.Leo), Urbino, Fossombrone, Intercisa (Furlo), Cagli, Luceoli (Cantiano?), Gubbio detta Interbio o Costantiniana e Giulia Perugia, Bettona, Todi, Amelia, Orte, Faleri, Gallese, Nepi, Baccano, Veio, Careia, l’insigne nobilissima Roma (…).

Paolo Diacono nel sec. VIII conferma lo stesso itinerario, salvo il passaggio, dopo Orte, per Polimartium ac Sutrium. Ma il Mamachi di seguito conferma come “in Peutingeriana tabula antiqua quidem illa, ac celebri Segm V & IV edit. Vindobon-an. 1753. adnotatum est: Roma Ameriam via Amerina proficiscentibus priore loro occurrere Veios, inde Bacanas, mox Nepe, deinceps Falerios, proxime Castellum Amerinum, quod modo Bassanellum appellatur, deinde Ameriam, post Tudertum etc. ”  Più avanti nel “De Episcopati Hortani Antiquitate” cap. VI citando il compositore, poeta e scrittore Domenico Mazzocchi che scrisse tra l’altro un “de Veiis defensis” nel quale erroneamente sosteneva l’ubicazione di Veio antica più prossima alla città di Civita Castellana, ovvero Falerii Veteres, riferisce come Dionysius ed altri storici contemporanei contrastassero tale affermazione sostenendo che Veio fosse distante da Roma XII miglia ed esattamente: ” Urbis quae appellatur Vei, dista Roma centum circiter stadia. Praeterea in Tabula Peutingeriana iter Roma Ameriam describitur hoc modo: Roma ad Sextum m.p. VI. Vejos VI. Vacanas IX. Faleros V. Cast. Amerino XII. Ameria VIII….”

Tutti questi elementi opportunamente analizzati e confrontati con i resti archeologici emergenti dal terreno potrebbero farci giungere ad una migliore definizione del tracciato della nostra via Amerina nel tratto tra la mansio ad Vacanas e ponte Milvio/Roma, anche per dare una identità diversa, ma più autentica, al pellegrinaggio del Cammino della Luce rispetto alla “via Francigena” (che oggi si uniscono a Campagnano Romano, per la difficoltà di percorrere la via Cassia attuale, dopo essersi incrociati nei pressi di Nepi)……nell’ultimo tratto all’ingresso di Roma supportati dalle fonti storiche e scientifiche, almeno fino a La Storta e/o al VI miglio

Nel Gennaio del 2012 è stato dato alle stampe un interessante saggio a cura di Adelaide Trezzini della Association Internationale Via Francigena e di Luisa Chiumenti, architetto esperto di viabilità antica, con la introduzione di Franco Cardini- Gangemi Editore- dal titolo “Cesano borgo fortificato sulla via Francigena” nel quale si sono cominciate a toccare queste tematiche. Sarebbe quanto mai opportuno e necessario un altrettanto autorevole approfondimento.

Bibliografìa

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Patrassi C., Via Amerina, atti conv. Associazione Ameria Umbra e ASSA (Associazione della Stampa per lo Sviluppo dell’Amerino) – Amelia 1970

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Menestò E. (a cura di), Il Corridoio Bizantino e la via Amerina in Umbria nell’alto medio evo, Spoleto 1999

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Rossi G. Cerri P., La via Amerina e il suo paesaggio, Ed. Biblioteca Comunale di Civitacastellana 1999

Comprensorio della Via Amerina e delle forre Itinerari {mappa) Civitacastellana 2008

Gruppo Archeologico Romano, Via Amerina- relazioni di scavo- Roma, anni diversi

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Perkins Ward, John Bryan, M.Frederiksen, The ancient road System of the central and northern ager faliscus Rome, the Britisch School at Rome, 1957

Nardi G. Le antichità di Orte CNR, Roma 1980

National Geographic Italia- Erla Zwingle Italici, i popoli preromani gennaio 2005

Mortari L.,Museo diocesano di Orte Viterbo 1994

Felini G. La Basilica di san Famiano a Gallese Ronciglione 2000

Bedini p.B. (S.O.Cist.) Vita di San Famiano Ronciglione 1998

Santantoni A. La Madonna del Bagno Assisi 1997

Del Lungo S. Fumagalli V. La Chiesa di Santa Maria in Falleri. Una fondazione cistercense nella città romana di Falerii Novi Fabrica di Roma 2007

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Caretta L. Proposta per un parco archeologico-naturalistico della Via Amerina, in “Archeologia” mag-giu 1996

Trezzini A. Chiumenti L (a cura di) Cesano borgo fortificato sulla via Francigena Roma 2012

Esch A. Zwischen antike und mittelalter -Der Verfall des romischen Strassensystems in Mittelitalien und die Via Amerina Munchen 2011

Cappelli Rosanna (a cura di) Viae Pubblicae Romanae- catalogo X mostra europea del turismo,

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Biancini G. Fabrica di Roma dai falisci ad oggi  Viterbo 1982

Penteriani U. Penteriani Iacoangeli M.P. Nepi e il suo territorio nell’alto Medioevo Roma 1986

Francocci S. (a cura di) Archeologia e Storia a Nepi Nepi 2006

Lucci E., Hospitali amerini sulla strada del pellegrinaggio Romeo Amelia 2006,

Lucci E., Trecento anni di storia dell’ospedale della Fraternità di Santa Maria dei Laici di Amelia attraverso la lettura dei documenti provenienti dall’Archivio Storico Diocesano (sec. XVI – XIX), Amelia 2008

Czortek A. Gaspari A. Lucci E. Maiarelli A. Muzzi S. Paglia V., Come stranieri e pellegrini. I francescani lungo l’itinerario del Corridoio Bizantino e della via Amerina -Atti conv. Centro Studi Storici Via Amerina e Corridoio Bizantino della Fondazione per il Cammino della Luce/ Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma – (Viator) Ed. Porziuncola Assisi 2009

Mamachii F.T.M. De episcopatus hortani antiquitate Romae MDCCLIX

Mamachii F.T.M. De Cathedra Hortana Civitonica non praeferenda Romae MDCCLIX

Nardini F. Veji antiqui Capranica MDCXLVII

“Ravennatis anonymi cosmographia”, Berlino, 1860 (ora riedito a Stoccarda,1990)

Camilli A., Memorie Francescane in Orte, Subiaco 1927

Levi A. e M. La Tabula Peutingeriana Bologna 1978