Cammini Francescani della Valle Teverina, dei Monti Amerini e delle Terre dei Protomartiri
Sono itinerari che collegano i siti francescani più significativi della provincia di Terni per il passaggio documentato di San Francesco e per essere i luoghi di nascita dei cinque suoi seguaci che nel 1220 subirono il martirio in Marocco, ove erano stati inviati dal Santo di Assisi a predicare il Vangelo. Si tratta di Berardo da Calvi dell’Umbria, Pietro da San Gemini, Ottone da Stroncone, Adiuto e Accursio da Narni, le cui reliquie si venerano nella chiesa di Santa Croce di Coimbra in Portogallo ed una parte sono state traslate il 13 giugno 2010 nella chiesa di S. Antonio da Padova di Terni che, con l’occasione, è stata elevata con apposito decreto a Santuario Antoniano dei Protomartiri Francescani.
Tale santuario è meta di uno specifico pellegrinaggio denominato “Cammino dei Protomartiri Francescani” curato dalla Compagnia dei Romei di San Michele Arcangelo con sede in Terni
www.camminoprotomartiri.it www.compagniadeiromei.it.
Già nel 2003 erano state traslate da Coimbra a Terni una prima parte delle reliquie dei Protomartiri Francescani in occasione della dedicazione di una nuova chiesa nel quartiere di Valenza alla Madonna Immacolata Regina della Pace, opera dell’architetto Paolo Portoghesi, all’interno della quale è stato realizzato un ciclo francescano dall’artista Stefano Di Stasio, considerato il terzo ciclo francescano esistente per importanza dopo quelli di Giotto e Benozzo Gozzoli.
Da Santa Maria della Pace, ovvero la nuova chiesa di Valenza, ha origine a Terni il pellegrinaggio che termina nel santuario di Sant’Antonio da Padova, sempre a Terni, dopo avere attraversato le terre di origine dei Santi francescani su un percorso di circa 103 km.
In questa guida presentiamo il Cammino dei Protomartiri Francescani, come fosse un tutt’uno o complementare con l’altro denominato “Francescano della Valle Teverina e dei Monti Amerini” che tocca luoghi noti della storia di Francesco situati nella zona meridionale dell’Umbria confinante con il Lazio, nel territorio che dalla dorsale dei Colli Amerini (o Monti di Amelia) degrada verso il fiume Tevere e va da Amelia/Narni a Baschi, come una variante e una opportunità per chi fa il Cammino della Luce e percorre l’antica Via Amerina in un senso o nell’altro.
In definitiva, sia chi proviene da Assisi e va verso Roma e sia chi procede nel senso inverso, giunto ad Amelia può discostarsi per compiere uno dei due anelli (1 – Cammino Francescano della Valle Teverina e dei Monti Amerini 2 – Cammino dei Protomartiri) o il doppio anello (Cammino Francescano della Valle Teverina, dei Monti Amerini e delle Terre dei Protomartiri) e poi riprendere il Cammino della Luce dallo stesso punto, cioè da Amelia.
Naturalmente è più significativo e raccomandato per chi intende compiere un pellegrinaggio francescano vero e proprio e quindi, in genere, proveniente da Roma è diretto ad Assisi.
Anche San Francesco per tornare ad Assisi, dopo l’incontro avuto con il Papa Innocenzo III al quale aveva sottoposto la prima regula nella primavera del 1209, percorse certamente la via Amerina (la più corta tra Roma ed Assisi) come documentato da Tommaso da Celano, il primo biografo e contemporaneo del Poverello, che descrivendo il viaggio di ritorno attesta la sosta per circa 15 giorni di San Francesco e dei suoi 11 compagni, lungo la via nei pressi di Orte, per ragionare sul loro futuro: se dedicarsi maggiormente alla contemplazione di Dio in luoghi appartati e solitari o andare in mezzo agli uomini a predicare la Salvezza.
Il luogo della sosta venne in seguito identificato dagli storici come quello sul quale era stato edificato un sacello dedicato a San Nicolao (San Nicola di Bari), andato distrutto nel corso di un bombardamento aereo durante la seconda guerra mondiale. I ruderi sono visibili sul pianoro tra Orte e Castel Bagnolo.
Un altro luogo lungo ove è documentata la sosta di San Francesco lungo la via Amerina è l’Ospitale-Mercato delle Quattro Cappelle nei pressi di Castel dell’Aquila.
Per quanto riguarda notizie storiche, artistiche ed altre informazioni specifiche consigliamo il pellegrino di consultare:
1) la guida turistico-spirituale di Giuseppe Cassio ” Oltre Assisi“. Con Francesco nella Terra dei Protomartiri attraverso l’Umbria Ternana, promossa dalla Diocesi di Terni-Narni-Amelia (Edizioni Velar) reperibile presso tutte le librerie italiane, oppure presso l’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici della Curia Vescovile di Terni (0744/546563) beni-culturali@libero.it.
2) gli atti di convegno Come stranieri e pellegrini, i Francescani lungo l’itinerario del Corridoio Bizantino e della Via Amerina (Andrea Czortek, Anna Gasparri, Emilio Lucci, Andrea Maiarelli, Sara Muzzi, Vincenzo Paglia) Edizioni Porziuncola, reperibile presso Casa Editrice e librerie oppure presso il Centro Studi Via Amerina e Corridoio Bizantino della nostra Fondazione www.camminodellaluce.it
Noi ci limiteremo ad una descrizione sommaria dei luoghi, indicando gli itinerari consigliati ed alcuni possibili punti di accoglienza.
Inoltre, le indicazioni che forniamo sono relative all’ipotetico intero itinerario di pellegrinaggio che discostandosi da Amelia, si dirige prima verso le località situate nel territorio caratterizzato dalla dorsale dei Monti Amerini e dalla Valle Teverina, poi prosegue per le terre dei Protomartiri e si conclude in 9/10 giorni a Terni, da dove si può raggiungere di nuovo Amelia in autobus o a piedi con un altro giorno di cammino; ma ciascun pellegrino lo può modulare come meglio crede sia nei tempi che nei luoghi.
Cammino Francescano della Valle Teverina e dei Monti Amerini
Amelia – Alviano/Guardea (km 21,8)
Fondo misto, in prevalenza sterrato
Tempo di percorrenza 6 – 7 ore (anche di più, tenendo conto delle soste per le visite dei luoghi di interesse)
Difficoltà media
Partenza dalla chiesa di san Francesco (1), visita alla chiesa di san Massimiliano Kolbe se non è già stata effettuata, poi dalla porta Romana scendere per via Cinque Fonti dove rimane memoria presso l’omonima chiesa di uno scomparso ritiro femminile, già denominato San Francesco delle donne; superata la chiesa delle 5 Fonti si prosegue per via delle Torri per un centinaio di metri e si risale un piccolo campo (dietro l’ex mattatoio comunale) per portarsi sulla stradina che scende verso il ponte di Orgamazza sul Rio Grande. Si risale il sentiero che va verso lo Scoglio dell’Aquilone posto a 1400 m. dalla città, dove si incrocia la s.s. 205 Amerina che si attraversa e si prosegue verso il parco della Cavallerizza. Giunti al parco, si costeggia il muro di cinta fino ad un nuovo contatto con la s.s. 205 e si prosegue sull’imbrecciata che la costeggia, si attraversa un piccolo uliveto poi si riprendono strade imbrecciate che si alternano a piccoli campi coltivati per circa 4 km fino a giungere all’inconfondibile sagoma di un mangimificio (Ziri) con i suoi silos, unico nella zona (2). A questo punto si attraversa la s.s. 205 e si prende a sinistra per la strada imbrecciata che porta verso Porchiano del Monte (3), accanto alla comunale asfaltata che si attraversa dopo altri 600 metri per salire al centro del paese (km 7, 8); appena fuori a sinistra nel bel mezzo di un parco di lecci secolari c’è la chiesa di S. Cristina dedicata alla stessa martire nella cui Basilica di Bolsena avvenne il miracolo eucaristico del Corpus Domini. Una mattonella con delle gocce di sangue del miracolo si conserva nella chiesa parrocchiale di Porchiano dedicata a san Simeone che si consiglia di visitare anche per la particolarità dei capitelli romanici e un affresco della Vergine di Piermatteo d’Amelia. Se non si ha fretta è interessante visitare anche la chiesina di S. Antimo con reperti di epoca romana e alto medio evo. Per le visite e le informazioni rivolgersi al barbiere del paese o alla Pro Loco.
Dal centro storico di Porchiano prendere la strada della Trinità (che tutti vi sapranno indicare) e percorrerla per circa 500 m attraverso la lecceta fino a giungere all’omonima chiesa ricca di affreschi del sec. XV; si scende poi per altri 200 m di sentiero fino alla strada di Marcinano sulla quale si prosegue per circa 1,5 km fino a giungere ad un vecchio lavatoio, si prosegue dritti sullo sterrato accanto per altri 1500 fino a giungere a Lugnano (km 11,2)(4).
A Lugnano c’è la memoria francescana del miracolo del lupo e dell’oca. Da visitare il convento di san Francesco e, all’interno del centro storico, la chiesa di S. Chiara e la Collegiata, splendido esempio di arte romanica (sec. XIII). Dopo la visita di Lugnano si prosegue costeggiando il campo sportivo in direzione della collina in cima alla quale sorge il convento dei Cappuccini (ora abitazione privata) prendendo il sentiero contrassegnato dal n. 301 per km. 1,2 (strada della Fociana, strada di Urdi) fino al grande palo ENEL, voltare a sn per km. 1,3 (strada di Vallefossa); si giunge ad un quadrivio, prendere a sn per 800 mt (strada di Terra Cavata) fino alla strada asfaltata (strada di Campo Arcangelo) a dx km 1,4 poi vicolo Piagge, si giunge sulla piazza del Castello di Alviano (km 16,6 da Amelia) (5). Importante sito storico legato alla famiglia degli Alviano, della quale il personaggio più noto è Bartolomeo di Alviano (1455-1515) notissimo condottiero mercenario italiano. Imponente il castello attorno al quale sorge il paese.
Per quanto riguarda l’itinerario Francescano, nel castello c’è la memoria del miracolo delle rondini che invitò a tacere mentre stava predicando agli alvianesi. Alviano è la patria di importanti francescani come il beato Giovanni d’Alviano, Padre Fedele d’Alviano (Schiaroli, cappuccino) missionario nel sec. XX in Amazzonia ed il contemporaneo missionario e storico p. Luciano Canonici. Alla permanenza di S. Francesco ad Alviano si fa risalire anche l’ideazione del Terz’Ordine (1212).
Sulla collina che sovrasta la parte nuova di Alviano si erge la “Cappella delle Rondini” costruita una trentina di anni fa nella parte più panoramica del territorio comunale con belvedere sulla piana della Teverina e l’Oasi naturalistica di Alviano-Guardea. Può essere definito proprio un “luogo del silenzio” che consigliamo di visitare a chi non vada proprio di gran fretta.
Dal castello prendere per via 24 maggio per 200 mt, poi imboccare a sn strada dei Coccianesi o dell’eremo di S. Illuminata(6) per 1,1 km. Si giunge alle rovine del convento e alla grotta del “lectulus beati Francisci”.
A Sant’Illuminata tra le cui mura vissero diversi beati dell’ordine francescano, vi soggiornò a lungo anche Fra Ginepro, uno dei compagni più noti di san Francesco per la sua umiltà e semplicità.
Riprendendo il cammino si prosegue dritti per la strada sterrata (400 m), prendere poi a dx per 200 m e a loc. Fontanacce, subito a sn (a gomito) percorrere la strada sterrata per 300 m, poi imboccare a sn la strada Marrutana, percorrerla tutta per circa 1500 m fino all’incrocio con via D. Luzzi, prendere a sn via del Marruto 400 metri e siamo nel centro di Guardea (km 21,6 dalla partenza)(7). Nella chiesa parrocchiale le reliquie dei beati Pascuccio della famiglia degli Atti nato ad Acquasparta nel 1435 patrono della città di Guardea, di Giovanni d’Alviano e Giovanni Tientalbene.
Per l’accoglienza rivolgersi ai parroci sia di Alviano che di Guardea e alla pro loco di Guardea che sapranno darvi delle indicazioni utili. E’ consigliabile preannunciare in anticipo il proprio arrivo.
Guardea – Sant’Angelo di Pantanelli (comune di Baschi) (km 17)
Fondo misto, in massima parte sterrato
Tempo di percorrenza 5 ore
Difficoltà facile
Dalla piazza principale di Guardea ci si dirige verso il cimitero vecchio, circa 400 metri dal monumento ai caduti imboccando la strada che porta al Castello del Poggio e a Guardea vecchia, poi si prende a sn per via Pauselli fino allo scollinamento di parco Aiola segnato da una croce di ferro (km. 1,2); si prosegue dall’altra parte in discesa verso Cocciano senza raggiungerlo; in fondo alla discesa si prende a sn per la strada che indica il poligono militare e si giunge ad una stele di San Sebastiano (km 2,2), poi via del Monastero (asfaltata) fino alla piazza di Montecchio (km 6,7) (8). Prendere via Cavour e percorrerla fino in fondo. Allo stop, a sn percorrere 300 m. di via S. Martino e imboccare a destra via Calle dell’Oro che porta all’inizio della strada del Molinello, verso la “necropoli umbro-estrusca di S..Lorenzo” (9). Si prende via del Molinello e si attraversa tutta la zona della necropoli, che merita comunque una visita, fino ad arrivare in cima al colle del Podere Raiano (B&B) al km 2.9 da Montecchio (tot. km 9,9). Girare attorno alla recinzione dell’agriturismo e continuare per 2,1 km sul sentiero che prosegue sul crinale del colle per un bel tratto lungo un elettrodotto, fino ad immettersi su una strada bianca evidentemente più importante e transitata , sp 92(10). Voltare verso sn per km 1,1 e imboccare la strada asfaltata in direzione Le Casette, costeggiando l’omonimo agriturismo, percorrerla per km 1,2 fino a raggiungere un bivio con una grande casa rosa sulla dx (km 14,3). Prendere in direzione “Parco del Tevere” come da segnaletica e seguirla sempre scendendo fino a trovarsi di fronte al Santuario di S. Angelo in Pantanelli (11), posto al di la della trafficata strada Baschi/Orvieto – Todi (km 17, 2). Vi consigliamo di preannunciare il vostro arrivo ai membri della Associazione culturale Pantanelli per avere indicazioni sulla possibile sistemazione per la notte.
Dal momento che il convento si trova nella Diocesi di Orvieto, non viene trattato nel libro “oltre Assisi” edito dall’Uff. Beni Culturali della Diocesi di Terni, Narni e Amelia, pertanto riportiamo di seguito alcune informazioni riprese dalla pagine fb dell’Associazione Culturale Pantanelli che attualmente ha sede nel Convento, la cui chiesa comunque è officiata dai frati minori nei giorni festivi e in altre occasioni.
Due eventi particolarmente sentiti a Pantanelli:
- il perdono di Assisi il 2 agosto
- la sacra rappresentazione della “PASSIONE, MORTE E RISURREZIONE DI NOSTRO SIGNORE GESU’ la sera di Pasqua di ogni anno
Gli storici fanno risalire la fondazione del Convento di S. Michele Arcangelo (S. Angelo) di Pantanelli al 1216, quando S. Francesco era di ritorno da Firenze, dopo aver incontrato il cardinal Ugolino dei Conti di Segni. Secondo la tradizione da loro raccolta e trasmessa, il Santo assisiate, informato di questioni d’interesse e di odi tra i fratelli della nobile famiglia dei Baschi, si sarebbe interposto per far tornare la pace tra loro, e ne avrebbe ricevuto, come attestato di gratitudine, il terreno per costruire un “locus” per sé e per i suoi frati. Da un atto notarile datato 5 giugno 1235, nella «selva di Pantanelli» appare già «il luogo dei Frati Minori, che appartiene a Cristo Signore». Quello di Pantanelli risulta essere uno dei più caratteristici “luoghi” che S. Francesco sceglieva per i suoi “fratelli”. I ricordi che si allacciano alla permanenza del Poverello di Dio in quel Romitorio, e che la tradizione ha tramandato sino a noi, sono: – la “grotta di S. Francesco”: in un dirupo quasi sul fiume, parte naturale e parte accomodata da mano d’uomo: qui il Santo d’Assisi Santo si sarebbe dissetato, e questa fonte, del resto, è servita lungo i secoli ai frati, come unica sorgente di acqua potabile; – l’“elce di S. Francesco”: (su un terreno scosceso, nel folto del bosco), che la tradizione vorrebbe piantato dal Santo, come è anche memoria in una “Visita” del 1723, ove si ricorda che, avendolo un padre Guardiano venduto per far tavolini, «non fu possibile reciderlo»; – lo “scoglio di S. Francesco”: una roccia proprio sulla riva del fiume, accessibile solo quando il Tevere è in magra. Di lassù Francesco avrebbe parlato ai pesci. Narra Tommaso da Celano che il Santo «aveva tenera pietà per i pesci che, quando poteva, rimetteva nell’acqua ancor vivi dopo che erano stati presi, raccomandando loro di badare a non farsi prendere ancora». E qualche volta gli sarà capitato di ripetere il gesto anche qui, presso Pantanelli. Tutti questi ricordi sono al di fuori della fabbrica del Conventino rurale; qui niente resta di S. Francesco, ma è probabile che fin dagli inizi i frati si siano costruita una casetta almeno, e non siano vissuti fra le rocce e le grotte. Nel 1235, all’epoca dell’atto notarile menzionato, ci deve essere stata già la parte più antica dell’attuale Convento, che risulta chiaramente, del resto, assegnabile alla fine del sec. XII e inizi del sec. XIII, benché appaia più come casa comune che come convento: forse, anzi, era sede rurale della famiglia Baschi, proprietaria del terreno. Il padre Oliger precisa che deve essere riportato senz’altro a Pantanelli un fatto ricordato dallo scrittore duecentesco frate Servasanto di Faenza: «Volendo – racconta il cronista – un tal frate Giacomo di Faenza conoscere personalmente i compagni di San Francesco, fu destinato in un romitorio dell’Umbria, presso il fiume (unico che corrisponda alla descrizione è Pantanelli). Un giorno, dopo vespro, mentre frate Giacomo andava lungo la riva del fiume, gli apparve il demonio in forma di cinghiale che lo rincorse, attraverso i tetti, sia quando egli si recò in chiesa a pregare sia quando tentò di serrarsi nella cella; e fuggì solo quando il frate cominciò a scongiurarlo in nome di Dio». Ma il fatto più famoso legato alla storia di Pantanelli è il soggiorno prolungato che qui fece il celebre poeta francescano frate Iacopone da Todi. Qui Iacopone avrebbe superato la tentazione o voglia di «una corata di vitella», di cui è memoria nella Franceschina. Per vincere la tentazione di gola, Iacopone acquistò la coratella e l’appese in cella, dove ogni giorno la baciava e lambiva con la lingua, ma senza mangiarla; finché la coratella si corruppe e il convento fu ripieno della puzza. I frati, scoperto il luogo e la causa di quel fetore, posero frate Iacopone in prigione, dopo però il Signore gli apparve, lo lodò per la sua mortificazione e riempì la tetra stanza di prigione con odore soavissimo. Nella “Visita” del 1723, è rimproverato il guardiano per «il poco decoro con cui vien tenuta la stanza dove ha habitato per molti anni et ha composto le laudi il b. Jacopone da Todi». Molti storici affermano che a Pantanelli furono da Iacopone composti i «cantici» “Stabat Mater dolorosa” e “Dies irae dies illa”, e l’altro – in volgare – “O jubelo del core – che fai cantar d’amore”, collegato con la vittoria sul vizio della gola. Forse abbandonato per qualche tempo – ci volle vero coraggio da parte dei «frati devoti» per conservare alla Comunità i romitori più solitari e più confacenti allo spirito francescano, e si rischiò, in quegli anni, perfino di perdere la Verna! – fu concesso a S. Bernardino da Siena nel 1426 da papa Martino V. Sicura è la permanenza e la predicazione del B. Bernardino da Feltre, in Pantanelli, dove una volta, per ascoltarlo, concorsero da Orvieto oltre tremila persone. Più a lungo vi dimorò e vi predicò un altro famoso oratore francescano: il B. Ambrogio da Milano (intorno all’anno 1504). Famoso per santità e miracoli, vi abitò anche il B. Raffaele di Norcia, morto e sepolto (1540) nel convento di S. Francesco di Lugnano in Teverina (Terni). Dopo l’ampliamento e sistemazione – che pur oggi rimane inalterata -, sin dal sec. XVIII, il luogo di Pantanelli fu designato a Convento di recollezione. Soppresso per due volte, e successivamente riacquistato dai religiosi, S. Angelo di Pantanelli, dopo un breve periodo di abbandono, nel 1927 fu nuovamente sede di minoriti. La chiesa, semplice e povera, il cui aspetto risale al 1703, risulta di tre piccole navate con due cappelline laterali; l’interno – privo di speciali decorazioni e di grandi valori artistici – , vede sull’altare maggiore, dietro una tela del Polinori, una Crocifissione ad affresco di un seguace di Pierantonio Mezzastris. Accanto all’ingresso è un’Annunciazione, molto danneggiata, attribuita al Pastura. Un pensiero di pace e d’amore, a Pantanelli, è possibile anche nel nostro tempo.
Per informazioni: Associazione Culturale Pantanelli www.associazioneculturalepantanelli.it popmaster@associazioneculturalepantanelli.it Tel. 0744.957112 –
Cell.3456789807 Fabio Picchiami
3495771909 Francesco Pifferi
3394362085Gianluca Zappitelli
Pantanelli – Castel dell’Aquila (km 28)
Fondo misto, in prevalenza sterrato
Tempo di percorrenza 9 ore
Difficoltà abbastanza impegnativo per l’attraversamento dei Monti Amerini
Partendo dal Convento di Pantanelli (11) sono possibili due soluzioni:
a) ritornare per la stessa strada percorsa per arrivare per 5,4 km ovvero fino al punto di contatto con la sterrata che viene dal podere Raiano (10) e proseguire da quel punto per la stessa strada per altri 2,8 km, mantenendosi sulla sinistra al bivio di strada dei Cavoni, fino a raggiungere in loc. poggio della Volara la strada asfaltata Civitella del Lago/Montecchio (km 8,2) (13)
b) prendere la strada asfaltata direzione Todi fino alla diga di Corbara (km 1,5) (12) ed il successivo ponte (km 2,1), prima del quale girare a destra per lo sterrato che indica Pomurlo nuovo – sentiero 5/c, proseguire verso il podere S. Bartolomeo (km 5,2)e riprendere verso sinistra la strada bianca, oltre l’agriturismo Le Casette per 1,1 km per raggiungere il medesimo punto di contatto con la sterrata che proviene dal podere Raiano (km 6,8) (10) e proseguire da quel punto per la stessa strada in direzione poggio della Volara, mantenendosi sulla sinistra al bivio di strada dei Cavoni, fino a raggiungere la strada asfaltata Civitella del Lago/Montecchio (km 9,6) (13).
Praticamente la seconda opzione comporta 1,4 km in più rispetto alla prima, ma si fa una strada diversa da quella sulla quale siamo giunti a Pantanelli.
Si prosegue poi per 1,4 km a dx, verso Montecchio fino al grande fontanile, voltare poi a sn per 700 m in salita fino a raggiungere le rovine del castello di Petroro (14) con la sua torre restaurata di recente e dotata dell’effigie della Vergine, proseguire verso dx sulla provinciale per 100 m e prendere la strada sterrata che sale sulla montagna (km 11,9). Si raggiunge il valico al km 13,4 (15) (acqua potabile) e Melezzole (km 16,5)(16). Si prosegue per la strada provinciale passando per Toscolano (17) dove è possibile visitare la chiesa con affresco della Vergine di Pier Matteo di Amelia all’interno della chiesa della SS. Annunziata. Nativo di Toscolano era Fra Faostino (da Toscolano) un francescano vissuto a cavallo tra i sec. XVI e XVII molto attivo in Italia e Terrasanta, ci ha lasciato un manoscritto Itinerario di Terrasanta datato 19 marzo 1654 contenente una dettagliatissima descrizione dei luoghi santi, del pellegrinaggio e dei riti che vi si svolgono annotati nel corso del suo viaggio fatto in medio oriente dal 1633 al 1643.
Da Toscolano prendere la strada di campagna che collega la provinciale 34 alla provinciale 83 nei pressi delle rovine del castello di Paragnano. Giunti sulla prov. 83 andare verso destra direzione Castel dell’Aquila, ma percorso un km di strada asfaltata (esattamente al km 24,4 dalla partenza) vi consigliamo di effettuare una visita ai ruderi dell’Ospedale del Mercato delle Quattro Cappelle (18) situato tra i castelli di Paragnano e Forte Cesare dove, secondo il Wadding, è documentata la sosta di San Francesco nei suoi viaggi lungo la Via Amerina presso l’ospedale del Mercato delle quattro Cappelle (ora ridotto a rudere), un altro bellissimo luogo del silenzio in questo angolo “sperduto” della campagna umbra contornato da lecci secolari.
Ritornati sulla provinciale in poco più di due km giungiamo a Castel dell’Aquila (19) dove potremmo sostare in un accogliente rifugio parrocchiale e sostare davanti alla reliquia di san Giacomo nella chiesa del paese a lui dedicata.
Per l’accoglienza per singoli e gruppi: centro pastorale parrocchiale – Parrocchia di san Giacomo tel. parroco Don Piero 0744.933623 cell. 3396531518.
Castel dell’Aquila – Foce (km 14,5)
Fondo misto, in prevalenza sterrato
Tempo di percorrenza 4 ore e mezza
Difficoltà media
Da Castel dell’Aquila (19) ci si dirige verso Frattuccia, alla rotonda (20) che si incontra dopo circa 1 km di cammino si prende a sinistra per via Turrrita, o per la “variante”un probabile antico tratto di tracciato della via Amerina.
a) dalla rotonda (20) si prende la via Turrita verso sn fino a raggiungere Collicello (21) e da qui si sale per un sentiero ben segnato allo “speco di San Francesco” ed ai ruderi del vicino Convento di Santa Maria Maddalena (22).
b) variante: si percorre fino alla località ospedale (20 a). Da qui una strada sterrata (attraversata la comunale asfaltata) porta allo Speco di San Francesco e ai ruderi del vicino Convento francescano di Santa Maria Maddalena (22).
Noi consigliamo la prima opzione, un po’ più lunga, ma decisamente più comoda.
Dallo Speco si procede per una delle varie stradine sterrate che scendono attraverso il bosco e si raggiunge l’abitato di Sambucetole attraversando a guado il Rio Grande nei pressi del campo sportivo e del Ponte di San Leonardo(23) (dal nome dell’antico ospitale per pellegrini situato nei paraggi, oggi trasformato in abitazione). Si sale fino al convento dei Cappuccini, già antico Ospitale di San Giacomo, oltrepassato il quale ci si dirige verso Cesa Leonica (24) da dove si scende di nuovo verso il Rio Grande che si guada in località Le Rote (25), per dirigersi poi in salita verso la Gabelletta di Foce. Qui giunti si prende la strada provinciale verso sinistra e dopo 300 m si sale a Foce (26) per una bella stradina nel bosco di lecci.
Si potrà trovare accoglienza nel Monastero Le Grazie, già residenza cistercense trasformata in residence. Preannunciare il proprio arrivo anche per concordare i prezzi: 0744 98392.
Questo itinerario (Castel dell’Aquila- Foce) va bene per chi intende intraprendere il pellegrinaggio dei Protomartiri Francescani che parte dalla chiesa di S. Maria della Pace a Terni e termina sempre a Terni nel Santuario Antoniano dei Protomartiri. Infatti dopo una sosta consigliata a Foce, il mattino seguente si potrà raggiungere Terni in un’altra giornata di cammino, come di seguito indicato. Chi invece intende proseguire sul Cammino della Luce, giunto ai Cappuccini (antico ospitale di San Giacomo), può riprendere verso nord in direzione Todi ritornando a Castel dell’Aquila in 9 km, oppure dirigersi verso sud per Amelia che si raggiunge dopo circa 4 km.
Infine chi sta percorrendo semplicemente il Cammino Francescano della Valle Teverina e dei Monti Amerini, ovviamente proseguirà verso Amelia per concludere nella stessa città il proprio pellegrinaggio nella Chiesa di San Massimiliano Kolbe, nella chiesa di San Francesco o nel convento della SS. Annunziata situato circa 4 km fuori città sul percorso della antica via Amerina verso Sud, 1 Km dopo la loc. Montenero dove è facile reperire eventuali indicazioni. Il Convento si trova poco discosto dalla via, prendendo a dx dalla grotta di Lourdes di loc. Montenero. (Castel dell’Aquila/Collicello/Lo Speco/Amelia circa 15, km, 19 per il convento dell’Annunziata).
Due tappe di raccordo
Foce Terni (km 27,4)
Fondo misto
Tempo di percorrenza 7 ore
Difficoltà media
Dalla chiesa di S. Maria delle Grazie prendere la provinciale in uscita dall’abitato fino al cimitero dove si prende per lo sterrato in direzione del Romitorio o Vecchio Granaro (27) (un antico romitaggio francescano ora trasformato in country house e centro convegni posto a circa 2,5 da Foce) dove è possibile anche alloggiare tel 0744.982971 info@alvecchiogranaro.it . Si prosegue per una strada nel bosco fino a raggiungere Capitone (28). Proseguire per la provinciale verso Narni fino ad incontrare la strada di Morellino (29) per andare a confluire sulla ss 3 ter che si percorre verso Narni scalo fino a strada delle Campore (30); quindi nell’ordine strada Marano, strada della Selva, strada san Faustino, strada Fiaiola, strada san Giacomo, strada di Poscargano, strada di Morgnano, Via Sulmona, via S. Efebo, via Merlino di Filippo, strada di Perticara, strada del Borghetto, via Ippocrate sulla quale si trova la chiesa di Valenza o di S. Maria della Pace.(31)
Terni Amelia (km 23,4)
Fondo misto
Tempo di percorrenza 6
Difficoltà media
Partendo dal Santuario di S. Antonio da Padova e dei Protomartiri Francescani (32) situato nel centro di Terni nei pressi della stazione ferroviaria, si segue nell’ordine via S. Antonio, via Vittoria, piazza Dalmazia, viale Prati, Via Venti Settembre, via Narni – ss 3 Flaminia fino alla confluenza con via delle Campore e alla ss. 3 ter (30). Si giunge al cimitero di Narni scalo e ci dirige attraverso via della Madonna del piano e la strada di Cigliano Basso verso la ss 205 Amerina (33) che vi condurrà fi no ad Amelia (34).
Mappe
Tracce GPS
Cliccare qui sotto per scaricare il file completo del tracciato Assisi-Roma. Il tracciato è diviso in tappe e integrato con i punti di riferimento.
Cammino Francescano della Teverina e dei Monti Amerini
Cammino dei Protomartiri Francescani
Sintesi dei testi ripresi dal sito www.camminoprotomartiri.it dove si trovano più complete e dettagliate informazioni, riportate qui in maniera sintetica per avere una visione d’insieme (aut. Compagnia dei Romei – Terni), ma il cammino è comunque ben segnalato da idonea cartellonistica.
Terni – Stroncone (km 11)
Chiesa S. Maria della Pace – Convento di San Francesco
Difficoltà: escursionistica Fondo stradale: sterrato
Il Cammino si svolge in mezzo alla natura. Tappa impegnativa per i continui saliscendi sulle colline ternane. Nella Chiesa di Santa Maria della Pace si ammira imponente ciclo pittorico sui Protomartiri Francescani dell’artista Stefano di Stasio. Lungo il cammino si visitano i resti dell’antica abbazia ina di San Benedetto in Fundis e il monastero di San Simeone, ove oggi è presente la comunità religiosa dei Ricostruttori nella Preghiera. Stroncone, città natale di Sant’Ottone, è uno dei borghi medioevali più belli dell’Umbria Ternana. La tappa si conclude al Convento di San Francesco del XIII secolo.
Dalla chiesa di Santa Maria della Pace prendere a sinistra Via Ippocrate e proseguire per 300 metri, poi a destra Strada di Perticara. Proseguire per 1200 metri sino al bivio e svoltare a sinistra, poi dopo 100 metri prendere destra e proseguire per 750 metri su strada sterrata sino al prossimo bivio dove prendere a sinistra in leggera discesa e proseguire per circa 850 metri. Giunta alla strada cementata prendere a sinistra per 1800 metri in salita sino alla fonte di San Benedetto. Proseguire per altri 200 metri e girando poco a destra ci troviamo di fronte ai resti dell’abbazia di San Benedetto in Fundis (Km 5,25 dalla partenza).
Costeggiando sulla destra i resti dell’abbazia poi svoltando a destra in leggera discesa lungo gli alberi di noce si trova l’apertura per effettuare la visita. Tornare al punto di arrivo e prendere il sentiero che scende a destra per circa 150 metri, al primo incrocio svoltare a sinistra all’interno del bosco. Dopo circa 1,3 Km svoltare prima a sinistra e subito dopo a destra per il sentiero in discesa. Dopo 200 metri, in una larga sterrata, si trova sulla sinistra il monastero di San Simeone (Km 7,00 dalla partenza). Proseguire per 550 metri e, alla sbarra, prendere la strada cementata in forte discesa per giungere all’abitato di Stroncone oltre il quale si trova il Convento di San Francesco.
Accoglienza:
Parrocchia Santi Michele Arcangelo e Nicola – p.le San Nicola 7, Stroncone tel. 0744.60561
Stroncone – Calvi dell’Umbria (km 21)
Convento di San Francesco – Chiesa di S. Maria Assunta
Difficoltà: impegnativa Fondo stradale: in prevalenza sterrato
Anche questa tappa si svolge interamente in mezzo alla natura. Tappa impegnativa per il terreno fortemente accidentato. Visita di Aguzzo luogo natale di Sant’Accursio, l’Eremo di Sant’ Urbano (Sacro Speco) ove San Francesco ha soggiornato a lungo; Calvi dell’Umbria città di San Berardo. Da vedere a Calvi il Presepe monumentale in terracotta del Cinquecento conservato nell’oratorio di S. Antonio. La tappa si conclude alla Chiesa di Santa Maria Assunta.
Dal sagrato di San Francesco prendere a destra sulla strada provinciale e procedere per 300 metri, dopo la prima curva prendere la stradina sulla destra in leggera discesa e all’edicola mariana voltare a sinistra. Dopo 1,2 Km prendere la Strada delle Sore per circa 2 Km sino alla provinciale. Proseguire sulla sterrata di fronte sino al secondo bivio poi verso sinistra sul torrente a guado e proseguire per 1 Km senza fare deviazioni, all’incrocio con strada asfaltata prendere a sinistra e dopo 400 metri la salita a dx che in 100 metri porta ad Aguzzo (Km 5,5 dalla partenza).
Rifare l’ultimo tratto al contrario, in fondo svoltare a destra per 350 metri poi nuovamente a destra. Dopo 300 metri al bivio seguire la strada di sinistra con indicazionii per 1,5 Km. All’incrocio, dopo aver attraversato un piccolo guado, svoltare a sinistra e dopo 200 metri svoltare a destra su strada in salita per 1 Km. Si attraversa la provinciale e subito dopo svoltare a sinistra davanti ad un’edicola votiva con la statua del Cristo benedicente. Ad un nuovo incrocio con la strada asfaltata proseguire sulla sterrata e dopo 150 metri prendere ripido sentiero a sinistra per 350 metri, all’incrocio prendere il prendere sentiero che sale sulla destra. Proseguire dritti anche al prossimo incrocio ed in 600 metri si arriva allo Sacro Speco (Km 10,30 dalla partenza).
Dopo la visita riprendere il sentiero di arrivo e percorrerlo in senso inverso per 300 metri. Al bivio con il tabellone/bacheca del Condominio degli Usi Civici di Vasciano prendere il sentiero sulla destra che sale, e dopo 500 metri voltare in salita sulla destra. Proseguire per circa 1 Km fino al pianoro dove si prende la sterrata verso sinistra e al primo bivio dopo 200 metri prendere a destra. Proseguire per 400 metri poi girare a sinistra per 250 metri sino ad una ampia curva a metà della quale prendere il sentiero in salita sulla destra. Dopo 250 metri a destra sulla strada sterrata per 750 sino alla strada asfaltata. Prendere a destra in discesa e proseguire per Km 2,3 sino alla pensione per cani oltre la quale si devono compiere altri 3,80 Km. All’incrocio dopo il cimitero svoltare a destra e dirigersi in discesa verso l’abitato di Calvi dell’Umbria e alla Chiesa di Santa Maria Assunta.
Accoglienza:
Parrocchia S. Maria Assunta e S. Valentino, Via Roma Calvi dell’Umbria tel. 0744.710125
Calvi dell’Umbria – Narni (km 27)
Chiesa di S. Maria Assunta – Chiesa di S. Francesco
Difficoltà: escursionistica Fondo stradale: sterrato/asfalto
Cammino in pianura ma reso difficile sia per la lunghezza, è la tappa più lunga di tutto il Cammino, che per i numerosi saliscendi fra le colline. Questa è la tappa più ricca di luoghi da visitare di tutto il cammino. Si inizia con la Chiesa di San Michele Arcangelo antica abbazia benedettina a Schifanoia per poi proseguire con Santa Pudenziana chiesa di origine romana e Castel Sant’Angelo in Massa in origine abbazia benedettina e finire con la imponente Rocca di Albornoz. Narni terra di Sant’Adiuto, città medioevale ricca di Storia con una stupenda cattedrale e celebre per la corsa all’anello. La tappa si conclude alla Chiesa di San Francesco che risale al secolo XIII.
Dalla chiesa di S. Maria superare l’arco della porta di ingresso del paese e proseguire su strada in discesa per 200 metri, proseguire su via Santa Lucia e all’incrocio prendere la strada provinciale in direzione Otricoli. Superata la Chiesa di San Francesco, proseguire direzione S. Silvestro ed il paesino di Poggiolo da dove si prosegue per 1 Km seguendo la strada sterrata fino all’asfalto; voltare a sinistra in direzione S. Maria e dopo 250 metri al primo slargo prendere la stradina in discesa sulla sinistra e proseguire per 1,5 Km. All’incrocio prendere la Strada di Colle, e proseguire per 1 Km poi Strada di Montini, Strada di Valle Orza, Strada di Collepino e proseguire per 200 metri quindi svoltare a sinistra su strada sterrata e proseguire per 1,3 Km. Al bivio prendere la strada di Moricone, giunti a Schifanoia seguire le indicazioni per la Chiesa di San Michele Arcangelo (Km 11,80 dalla partenza). Ci si dirige poi verso Vigne. Proseguire per S. Pudenziana seguendo le indicazioni stradali. Chiesa di Santa Pudenziana (Km 18,30 dalla partenza).
Da Santa Pudenziana tornare sulla strada asfaltata, proseguire per 900 metri circa sino al prossimo incrocio e prendere la strada sterrata di destra per la chiesa di San Martino in Taizzano (Km 19,50 dalla partenza). Proseguire sulla stessa strada per 300 metri e al bivio dirigersi a destra per la strada provinciale 3TER/Via Tiberina, attraversare e proseguire sulla sterrata di fronte che, seguendo le indicazioni, porta al complesso di Sant’Angelo in Massa (Km 21,00 dalla partenza).
Proseguire sulla strada sterrata per 3 Km fino al sottopasso della strada provinciale che attraverso un parcheggio porta alla Chiesa di Testaccio. Da qui seguire le indicazioni che portano alla Rocca di Albornoz (Km 26,10 dalla partenza). Poi attraverso Via Feronia, Via Aspromonte e Via XX Settembre giungiamo a Piazza Garibaldi. A Narni è interessante visitare almeno la cattedrale e la Chiesa di san Francesco.
Accoglienza:
Ostello Centro Speranza Sant’Anna Via Gattamelata, 74 05035 Narni (TR)
Info Telefono e Fax: +39 0744.715217 Cellulare: +39 347.6565487
e-mail: info@ostellocentrosperanza.it
Narni – Sangemini (km 20)
Chiesa di S. Francesco – Chiesa di S. Francesco
Difficoltà: escursionistica
Fondo stradale: in prevalenza sterrato
La tappa si sviluppa interamente in mezzo alla splendida campagna fra Narni e san Gemini. Lungo il tracciato si visitano nell’ordine i resti del Ponte di Augusto, la meravigliosa abbazia di San Cassiano del secolo X, il Santuario della Madonna del Ponte e il Santuario di Santa Maria della Quercia. San Gemini città di San Pietro, incantevole borgo medioevale ricco di storia. La tappa si conclude alla Chiesa di San Francesco.
Da Piazza dei Priori dirigersi verso Via Porta della Fiera e proseguire sino all’incrocio con strada provinciale. Prendere a sinistra il camminamento per il Ponte di Augusto che possiamo ammirare sulla sinistra.. Alla fine del sentiero ci immettiamo in uno slargo e prendiamo a destra e dopo altri 50 metri imbocchiamo a sinistra il vecchio ponte medioevale. Superato il ponte dopo altri 50 metri svoltare a sinistra in direzione Abbazia San Cassiano.
‘Abbazia di San Cassiano (Km 2,2 dalla partenza). Dopo la visita uscire dal portone secondario e riprendere a ritroso il sentiero fatto in precedenza fino alla Chiesa Santa Maria del Ponte (Km 3,4 dalla partenza). Dopo la visita prendere a sinistra fino alla strada provinciale. Proseguire lungo il cimitero e prendere la strada sterrata in salita per 600 metri sino ad intercettare la Strada Provinciale. Svoltare a sinistra e proseguire sul lato sinistro della Strada Provinciale direzione Chiesa Santa Maria della Quercia (Km 6,3 dalla partenza). Uscendo dalla chiesa prendere la stradina di sinistra per poi girare subito dopo a destra. Seguire le indicazioni che portano alla strada di Fabbrucciano da percorre per circa 7 km. G al ponte sul torrente proseguire fino all’incrocio con la strada asfaltata dove si trovano le indicazioni per Via San Rocco che si percorre per circa 1 km. Attraverso Via Socrate si giunge Strada Provinciale SS3TER. Proseguire sul marciapiede fino a Via della Misericordia e per la porta di ingresso di San Gemini. Superata la porta proseguire in Via Roma per 150 metri e sulla sinistra troviamo la Chiesa di San Francesco.
Accoglienza:
Parrocchia Santi Gemine e Giovanni Battista P.zza Duomo, 3 SAN GEMINI (TR)Tel. 0744.630158
Sangemini – Cesi (km 12)
Chiesa di S. Francesco – Chiesa di S. Maria Assunta
Difficoltà: impegnativa Fondo stradale: sterrato
Percorso impegnativo per via della forte ascesa all’Eremo di Portaria, detto anche la Romita di Cesi e successiva discesa a Cesi entrambi effettuati lungo sentieri d montagna. Lungo il percorso si visita (a pagamento) lo splendido sito archeologico di Carsulae (antica città romana). La Romita di Cesi è uno dei più importanti conventi francescani umbri, dove frate Francesco compose la prima versione del Cantico delle Creature. Possibilità di accoglienza. Cesi borgo che si affaccia sulla conca ternana e ricco di storia. La tappa si conclude alla Chiesa di Santa Maria Assunta.
Dalla Chiesa di San Francesco prendere Via Casventino, Piazza Garibaldi e via delle Mura. Appena usciti dalla porta prendere a sinistra in discesa Via San Giovanni e alla fine al bivio svoltare a sinistra in Vicolo del Sole. Giunti su Via Tuderte prendere pista ciclabile sulla destra e seguirla sino alla stazione di San Gemini. Alla fine della ciclabile continuare in Via Tiberina e appena superato cavalcavia sulla ferrovia, seguire le indicazioni per gli scavi di Carsulae ( – Km 3,9 dalla partenza). Quindi proseguire secondo le indicazioni de “la Romita”. Romita di Cesi (Km 7,3 dalla partenza). Dalla Romita scendere a Cesi (l’entrata è su una curva a destra molto stretta in discesa) entrando da Via Angelo Cesi. Proseguire per 150 metri su Via Angelo Cesi e prendere sulla destra delle scalette (dopo aver superato una piazzetta) che portano al sagrato della Chiesa di Santa Maria Assunta.
Accoglienza:
Suore Missionarie del Calvario Via Angelo Cesi, 42 05030 Terni Tel. 0744.242507
Cesi – Terni (km 12)
Chiesa di S. Maria Assunta – Santuario Antoniano dei Protomartiri Francescani
Difficoltà: turistica
Fondo stradale: in prevalenza asfalto
Tappa conclusiva del cammino dei protomartiri Francescani che si svolge in prevalenza su asfalto. Lungo il cammino si visita il Santuario di Santa Maria dell’Oro ove sorgeva l’antico convento francescano costruito per volontà di San Bernardino da Siena. Arrivo alla Chiesa di Sant’Antonio di Padova – Santuario Antoniano dei Protomartiri Francescani – meta del pellegrinaggio. Al suo interno sono riposte le reliquie dei Santi Martiri e sono presenti opere pittoriche di Piero Casentini che ornano l’altare.
Dalla Chiesa di Santa Maria Assunta prendere a destra la stradina in discesa Strada Santa Maria della Bottega e proseguire per 100 circa sino ad incrociare Via Casella e girare a destra e proseguire per altri 100 in discesa sino a arrivare ad incrociare Via Bella Vista, proseguire su Viale Regina Elena, Strada della Pittura, Strada di Condotto, Strada di Mazzamorello per giungere alla stazione di Cesi. Via Giovanni Ecchio, Via delle Terre Arnolfe e proseguire sulla strada comunale per 600 metri poi svoltare a sinistra in direzione della Chiesa di San Giovanni Bosco (Km 3,20 dalla partenza) , Strada di Campomaggiore, Via Macinarotta, Via delle Cinque Strade e proseguire seguendo la strada per 1,1 km e svoltare a sinistra su Strada di Santa Maria La Rocca per circa 100 metri e svoltare a destra, poco dopo si supera un cavalcavia della superstrada, proseguendo il leggera salita al bivio prendere a sinistra e subito imboccare a destra Strada di Palmetta e proseguire per circa 1 km, appena effettuata curva a sinistra dopo 50 metri svoltare a destra in Via Colle dell’Oro e si arriva alla Chiesa di Colle dell’Oro (Km 8,5 dalla partenza). Uscendo dal piazzale della Chiesa svoltare a destra su strada bianca in discesa ed imboccare una stradina vicinale asfaltata che in 200 metri conduce sulla Strada di Rosaro. Dopo 1,1 Km e imboccare Via Piemonte e proseguire sopra cavalcavia della ferrovia fino al passaggio a livello, superato il quale siamo in Via Eugenio Chiesa: Dopo 350 metri al semaforo prendere Via Curio Dentato e dopo 100 si arriva alla meta, Chiesa di Sant’Antonio – Santuario Antoniano dei Protomartiri Francescani.
Accoglienza:
Parrocchia Santa Maria della Misericordia Via Tre Venezie, 9 TERNI
Tel. 0744.407452
N.B.- se non risultassero chiare queste informazioni andare sul sito della Compagnia dei Romei camminoprotomartiri.it per avere informazioni più dettagliate.
Tracce GPS
Cliccare qui sotto per scaricare il file completo del tracciato Assisi-Roma. Il tracciato è diviso in tappe e integrato con i punti di riferimento.
Cammino dei Protomartiti Francescani